Cocaina, rapine e belle donne: preso il re dello spaccio

Arrestato Mario Franzé, ritenuto vertice di svariate attività criminose fra la Valtrompia e la Franciacorta, Dieci le misure eseguite dai carabinieri

Carabinieri

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Lumezzane (Brescia), 21 gennaio 2017 - Organizzava rapine in banca, tesseva relazioni per oliare il giro dello spaccio tra la Valtrompia e la Franciacorta e non esitava a far volare minacce pesanti per riprendersi un bar che aveva utilizzato come quartier generale dello smercio di coca. Sottoposto alla sorveglianza speciale per una lista di precedenti penali, aveva intestato a prestanome una Mercedes e una Golf così tenere con sé beni che gli sarebbero stati alienati. E poi era un rubacuori, tanto da coinvolgere ex e donne attuali nei suoi affari loschi.

Questo era per i carabinieri Mario Franzè, classe 1972, calabrese naturalizzato a Lumezzane arrestato nei giorni scorsi con altre nove persone. I militari gli hanno notificato un’ordinanza di custodia in carcere da ottobre era in cella a Cremona - così come al presunto fornitore Roberto Radici, un terzo italiano e due fratelli marocchini, tutti legati alla droga. Ai domiciliari invece due spacciatori e tre donne, tra cui la ex di Franzé e la attuale compagna (latitante in Spagna). Ricercato anche un albanese. Spaccio, detenzione illegale di armi, tentata rapina, favoreggiamento e intestazione fittizia di beni sono le accuse a vario titolo. L’indagine è nata da un episodio di violenza in un bar di Lumezzane che Franzé, dicono gli investigatori, usava come base per lo spaccio. Almeno finché subentra una nuova gestione che decide di «sfrattarlo».

«Per ripristinare i presunti diritti Franzé ha minacciato di far saltare in aria il locale e di sfasciare la vetrina del bar con un’auto – spiega il comandante provinciale dell’Arma, colonnello Luciano Magrini – Era maggio 2015. Vedendo che le cose non cambiavano, a ottobre è passato a vie di fatto, tornando con una pistola e sei colpi in canna». Risultato: la barista e la proprietaria del locale nonostante le minacce sono corse dai carabinieri a denunciare. Mesi di investigazioni hanno consentito di addebitare a Franzé anche una tentata rapina alla Bnldi Lumezzane: a fare irruzione (era il 2014) quattro complici palermitani arrestati in flagranza. Franzé avrebbe fatto da “palo” riuscendo a scappare. colpo avrebbe partecipato anche la compagna fingendosi nuova correntista. L’operazione ha impegnato cento militari che si sono spinti anche in Trentino. Il 44enne per gli investigatori movimentava due/tre etti di coca a settimana. «Per quanto la criminalità organizzata sia presente non controlla il nostro territorio – ha concluso il procuratore capo Tommaso Buonanno – Lo Stato c’è e non sta con le mani in mano».