Condannato per abusi sui figli che poi ritrattano, ora chiede risarcimento

L'uomo è stato prosciolto dalle accuse pilotate e vuole 1,5 milioni per la sua ingiusta detenzione

Il 21 aprile scorso Saverio De Sario ha lasciato il carcere

Il 21 aprile scorso Saverio De Sario ha lasciato il carcere

Brescia, 20 luglio 2017 - Un milione e mezzo di euro o in subordine "disporre il pagamento a favore del richiedente di una rendita vitalizia". Questa la richiesta che l’avvocato bresciano Massimiliano Battagliola ha nei giorni scorsi depositato alla corte d’Appello di Perugia e con la quale domanda la riparazione dell’errore giudiziario a favore di Saverio De Sario il 49enne sardo condannato in via definitiva nel 2015 a nove anni e undici mesi di carcere per abusi sessuali sui due figli e su una nipote avvenuti in Sardegna e a Brescia. De Sario lo scorso 21 aprile è stato assolto dopo essere riuscito ad ottenere la revisione del processo.

A denunciare l’uomo era stata nel settembre del 2001 la ex moglie, Angela De Sario, che aveva raccontato di alcune confidenze che gli avevano fatto i figlio Gabriele e Michele. Il 49enne finì, insieme ad altre 5 persone (queste ultime uscirono tutte dalla vicenda), così al centro di una inchiesta della procura di Oristano e nel novembre del 2001 finì in carcere dove rimase per oltre 400 giorni.

La lunga vicenda giudiziaria si è poi protratta fino al luglio del 2015 quando è arrivata la condanna definitiva. E’ stato in quel momento che i suoi due figli e la nipote hanno ritrattato le accuse. "È stata la mamma a dirci di farlo", hanno raccontato e da quel momento è iniziato il lungo percorso che, attraverso nuove prove (tra queste anche un memoriale del figlio che ospite in una comunità bresciana aveva raccontato la sua verità), ha permesso di riaprire il processo a carico di De Sario terminato con la scarcerazione del 49enne.

Ora arriva la richiesta di risarcimento: 500mila euro per i giorni di detenzione, 500mila euro per il danno esistenziale, 300mila per il danno biologico, 150mila come danno morale soggettivo e 50mila euro come risarcimento per pregiudizi di carattere patrimoniale (De Sario una volta entrato in carcere ha perso il lavoro e conseguentemente anche lo stipendio). Ora dovrà essere la Corte di Appello di Perugia a dovere fissare un’udienza ed eventualmente disporre l’ordinanza con cui accogliere la domanda di riparazione e liquidare la somma. Una vicenda assurda che l’avvocato Massimiliano Battagliola ha voluto raccontare in un libro. “Saverio De Sario. Un clamoroso caso giudiziario: un’innocenza rivista”, il titolo del volume, edito dalla casa editrice bresciana Massetti-Rodella, che lunedì alle 18 verrà presentato in una sala di via Solferino al civico 22