Morto schiacciato dalla croce di Cevo, al via il processo per il crollo

A causa del crollo del 24 aprile 2014 morì il 21enne Marco Gusmini: i genitori si costituiscono parte civile di PAOLO CITTADINI

Croce di Cevo (Fotolive)

Croce di Cevo (Fotolive)

Brescia, 20 maggio 2016 - L'udienza preliminare del processo per le morte di Marco Gusmini, il 21enne bergamasco di Lovere schiacciato dalla croce realizzata per la visita del 1998 di Papa Giovanni Paolo II e crollata a Cevo il 24 aprile 2014, si è aperta con una grossa novità. I genitori del ragazzo attraverso gli avvocati Gennaro Messuti e Valentino Imberti hanno chiesto di costituirsi parte civile nei confronti dei cinque indagati per omicidio colposo e dei responsabili civili, il Comune di Cevo e l’associazione culturale Croce del Papa.

Alcune delle difese hanno quindi chiesto un rinvio per verificare che gli enti e i soggetti imputati possano utilizzare coperture assicurative per rispondere alla richiesta dei danni. Il gup Carlo Bianchetti ha quindi aggiornato l’udienza al prossimo 14 luglio. Sono cinque, come detto, le persone per cui il pm Katy Bressanelli ha chiesto il rinvio a giudizio. Si tratta di Mauro Bazzana, sindaco di Cevo quando venne costruita la Croce nel 2005, Silvio Marcello Citroni, attuale sindaco di Cevo, Marco Maffessoli, presidente dell’Associazione culturale proprietaria dell’opera, il tecnico del Comune di Cevo Ivan Scolari e il progettista e direttore dei lavori della posa della croce, Renato Zanoni.

Il 14 luglio quindi potrebbe essere presentata un’offerta di risarcimento che se accettata permetterebbe agli indagati di vedersi ridurre la pena in caso di rinvio a giudizio. «La richiesta di risarcimento da parte dei genitori di Marco Gusmini non è stata ovviamente fatta per arricchimento personale – sottolinea l’avvocato Valentino Imberti –. L’eventuale somma verrebbe infatti destinata in buona parte per attività in ricordo di Marco. I genitori del ragazzo vogliono giustizia, non vendetta e lo hanno dimostrato in tutto questo periodo: non hanno infatti mai avuto parole di odio nei confronti di chi è indagato per questa tragedia». Fissata invece al prossimo 16 settembre l’udienza per il ricorso presentato dai genitori di Marco Gusmini contro l’archiviazione nei confronti di altre sette persone inizialmente iscritte nel registro degli indagati e poi usciti dall’inchiesta al momento della conclusione delle indagini. A Cevo, sul Dosso dell’Androla, nel frattempo la croce del Papa verrà ricostruita. Non più in legno, ma in acciaio corten. «Questa scelta dimostra gli errori del progetto originale – sottolinea l’avvocato Imberti – Il legno con il tempo si è usurato e quindi la tragedia avvenuta era solo questione di tempo».