Ciclisti più indisciplinati: 83 quelli multati in 10 mesi

Rosso non rispettato e telefonate pedalando

Un ciclista  fermato dai vigili urbani

Un ciclista fermato dai vigili urbani

Brescia, 5 dicembre 2016 - Parlare al telefonino senza auricolare, passare con il semaforo rosso, sfrecciare sui marciapiedi, girare senza fari. Alzino la mano i ciclisti che almeno qualche volta non ci siano cascati, dimenticando che trasgredire il Codice della strada quando si è in sella può costare una bella multa, anche a più zeri. Gli agenti della Polizia Locale di Brescia ne appioppano in media una ogni tre giorni a chi inforca la due ruote in modo disinvolto. La tendenza negli ultimi anni non presenta grandi variazioni. Nel 2015 i ciclisti multati in città sono stati 105, quest’anno 83 (dati aggiornati alla fine di ottobre). Entrando nel dettaglio, si scoprono comportamenti ricorrenti.

Svetta in cima alla lista delle infrazioni il passaggio con il rosso (tredici sanzionati nel 2015 e già 22 nel 2016), il transito in zone vietate, per esempio fuori dalla pista ciclabile o sui marciapiedi (24 casi l’anno scorso e undici negli ultimi mesi), ma anche l’usare una bici non equipaggiata regolarmente, con fari, campanello e catarinfrangenti non funzionanti (19 sanzioni nel 2015 e undici nel 2016). E ancora, gli agenti della Locale mettono di frequente mano al blocchetto delle multe quando si imbattono nei «ciclisti della domenica» che procedono affiancati (tredici multati nel 2015 e dieci nel 2016), in quelli che si spostano improvvisamente da un lato all’altro della carreggiata (undici nel 2015 e otto nel 2016) o chi pedala usando il cellulare (undici casi l’anno scorso e otto quest’anno). Quanti girano su biciclette non a norma o uno accanto all’altro devono pagare 25 euro.

Va peggio a chi passa col rosso (163 euro) o a chi pedala usando il telefono senza auricolari (161 euro), per non dire di chi imbocca una strada contromano in prossimità di curve o dossi (321 euro, solo due casi negli ultimi due anni). «La bici è soggetta al Codice della strada come le auto, è giusto ricordarlo, e il discorso vale anche per la decurtazione dei punti patente – dice il commissario capo Francesco Natoli -. I controlli dunque si fanno anche se spesso gli approfondimenti scattano in seguito a incidenti». Gli interventi comunque non risparmiano nemmeno gli automobilisti che parcheggiano sulle ciclabili. «Nel 2016 abbiamo rimosso 28 veicoli», continua Natoli. Dal canto loro gli interessati non si lamentano, anche se la Fiab appoggia i ricorsi contro il taglio dei punti patente. «E’ giusto rispettare le regole – osserva Giorgio Guzzoni, Amici della bici (Fiab) -. Vanno a beneficio anzitutto degli utenti deboli della strada. Logico però che l’attenzione vada tenuta alta soprattutto nei confronti dei mezzi a motore, che procurano più danni».