Beatles, il mito che non tramonta. A Brescia vinili, gadget e passione

Memorabilia show, i fan schierano il meglio delle collezioni private

Memorabilia show, i fan schierano il meglio delle collezioni private

Memorabilia show, i fan schierano il meglio delle collezioni private

Brescia, 13 novembre 2017 - Tutti pazzi per i «Fab Four». Tanto pazzi e scatenati da portare in mostra gadget introvabili come la brillantina dei Beatles, in vendita in America negli anni 60, rarissimi vinili e cd inediti come il cofanetto «Mo’s Song» del discografico Mo Austing e persino la macchina fotografica con cui un appassionato fotografò il loro mitologico concerto italiano, messo in scena a Milano il 24 giugno 1965.

Impossibile, ieri, dalle dieci alle 18, non rimanere incantati di fronte al meglio del collezionismo beatlesiano, raccolto nelle sale del «Brescia Beatles Museum», dove la sensazione è stata, letteralmente, quella di essere immersi nello stesso mare in cui ai tempi navigava «The Yellow Submarine», il sottomarino giallo di una delle più famose canzoni del quartetto britannico. Ad organizzare la prima edizione del «Beatles Memorabilia Show» sono stati i «Beatlesiani associati d’Italia», come sempre rappresentati dall’inarrestabile Rolando Giambelli. È stato lui, complici alcuni amici, a portare i migliori collezionisti italiani nella Leonessa d’Italia, regalando loro una serie di torte con impresse le copertine dei dischi del gruppo. A realizzarle, gli studenti della Scuola Bottega per pasticceri e panettieri di Brescia. «Abbiamo lavorato per cinque giorni- hanno spiegato le studentesse Veronica Gandossi ed Elisa Santi – unendo la bella musica al pan di Spagna e alla crema chantilly». In rassegna ieri  anche una poltrona in plastica gonfiabile dedicata a Yellow Submarine.

«Si trattadi uno dei doppioni della collezione di mio padre Massimo – ha spiegato la modenese Giulia Masini - lui era uno dei più grandi collezionisti italiani e forse uno dei pochi che possedeva il fumetto autografato da Paul Mc Cartney. Papà è andato in cielo, ma io continuo la sua passione». La  stessa passione anima anche Rosario Bersanelli, da Fiorenzuola D’Arda. «Ho scritto due libri sui Beatles - spiega - uno con prefazione di Gianni Bisiach, il primo giornalista italiano ad avere dedicato un pezzo al gruppo. Tutti i proventi vanno in  beneficenza in Kenia». Ha dischi rarissimiLuca Carlini di Brescia. «Sono beatlesiano da sempre – spiega- e ho inediti e dischi pubblicati. In tutto sono oltre 4mila». 

Lo stesso vale per Sergio Lampugnani, che ha la prima edizione del libro «The complete Beatles Chronicle». «La mia copia  sottolinea - è firmata dall’autista dei Fab Four, che venne a Brescia nel '95 e mi lasciò persino il suo biglietto da visita». Resterà indimenticabile, infine, la visione del primo concerto italiano, completamente documentata dal geologo Guido Viglielmo Cossalino di Bergamo. «Avevo comprato il biglietto da 700 lire - dice - ma giunto a Milano ho trovato quello da 3mila lire che mi avrebbe fatto andare più vicino al palco.Ho fotografato tutto». Quei rullini ora sono un tesoro.