I bambini siriani hanno bisogno non solo di pane ma anche di giochi

L’associazione “We Are” ha esaudito i sogni dei piccoli profughi

Uno dei bimbi siriani

Uno dei bimbi siriani

Capriolo, 19 aprile 2017 - Missione compiuta per i volontari dell’associazione “We Are” sul confine turco con la Siria. La capriolese Lorella Morandi, Firas Mourad di Prevalle e il presidente del sodalizio, il bolognese Enrico Vandini, sono riusciti, almeno per un giorno, a realizzare i sogni di una quarantina di bimbi orfani di padre ospitati in una serie di appartamenti a Kilis, città dell’Anatolia sud orientale dove vivono migliaia di profughi provenienti dalla Siria in guerra. Oltre ad affrontare le normali incombenze e a portare aiuti umanitari ed economici alle popolazioni conosciute nel corso degli anni, questa volta i volontari hanno voluto realizzare i sogni dei bimbi e delle mamme di cui si prende cura un’associazione turco-siriana. «Nelle scorse settimane i “nostri” bimbi hanno scoperto cosa significa esprimere un desiderio, ci hanno fornito una lista dei loro desiderata - spiega la dottoressa Lorella Morandi- e noi, grazie alla generosità di tanti, siamo riusciti ad esaudirli». Le bimbe, anche quelle molto piccole, si sono trasformate in tante principesse e fatine con abiti bianchi e variopinti portati dall’Italia. I maschietti, invece, hanno ricevuto macchinine, elicotteri e persino biciclette e tablet.

«A ognuno abbiamo portato esattamente quanto richiesto - aggiunge Lorella Morandi - compresa un apparecchiatura per l’aerosol, domandataci da una bimba malata, che ha anche avuto un meraviglioso vestitino che non aveva chiesto ma che ha gradito moltissimo». Il materiale è stato regalato ai volontari sia dalla popolazione bresciana, sia da residenti a Bologna. Le due zone, difatti, grazie al lavoro di “We Are” sono ormai “gemellate” e unite nel proposito di alleviare le sofferenze dei profughi siriani in Turchia. «Quello che abbiamo fatto- dice Morandi - potrebbe sembrare futile e frivolo. In realtà donare un giorno di gioia a questi bimbi è stato importantissimo. Non hanno nulla. Vivono in appartamenti comuni dove ogni mamma ha una stanzetta per sé e i suoi numerosi figli. In genere hanno solo un materasso e uno spazio comune dove cucinano. Entrare in contatto con questa associazione che segue donne sole e con tanti bimbi è stato per noi importantissimo». Il sodalizio bolognese-bresciano sta già pensando di mettere in campo diversi progetti legati anche a questa realtà.