Brescia, terrore fra i banchi: minorenne tormenta i compagni

I carabinieri denunciano uno studente per atti persecutori su sette coetanei, tra questi anche un disabile psichico

Un immagine simbolica di bullismo a scuola

Un immagine simbolica di bullismo a scuola

Darfo Boario Terme (Brescia), 16 febbraio 2018 - Li terrorizzava: «Qui comando io e dovete fare quello che vi dico». E loro, sette ragazzini minorenni tra cui un disabile, non volevano più andare a scuola stanchi di essere insultati, percossi e tormentati, talvolta sotto gli occhi dei compagni, anche loro spaventati da atteggiamenti così crudi e diretti. A prendere provvedimenti, con determinazione, è stata la dirigenza dell’istituto scolastico di Darfo Boario Terme dove avvenivano i fatti.

Una volta appurata la presenza di un bullo tra i banchi scolastici, difatti, la scuola si è rivolta ai carabinieri della Compagnia di Breno, chiedendo aiuto. I militari coordinati dal tenente colonnello Salvatore Malvaso, hanno iniziato subito ad indagare, su mandato della Procura dei Minori, che si è presa particolarmente a cuore la vicenda. Secondo alcune indiscrezioni il comportamento tenuto dal bullo sarebbe stato così pesante da creare un “caso unico” in Valle Camonica, dove non si erano mai verificati episodi di tale gravità. Il ragazzino, che è minorenne e anche lui iscritto alla scuola valligiana, risiede in provincia di Bergamo con la famiglia. Da quando è stato denunciato a piede libero, non si presenta a scuola e non è noto quando e se ritornerà. Dovrà rispondere del reato di «atti persecutori nei confronti di minorenni e di soggetti con disabilità». Secondo quanto ricostruito, il bergamasco ha cominciato a tormentare le sue vittime nel settembre del 2017, continuando fino a dicembre quando probabilmente, ha capito che i militari dell’Arma lo stavano tenendo d’occhio. Ieri l’istituto è rimasto chiuso a causa della festività dei Santi Faustino e Giovita, patrono di Darfo Boario Terme. Lo stesso è accaduto nei giorni di carnevale. Difficile parlare con gli studenti. Qualcuno, però, ha raccontato di spintoni, richieste continue di denaro e offese gratuite, spesso pesantissime. Ma non solo. Pare che il bullo per farsi grande prendesse i banchi dei sette ragazzi e di volta in volta li togliesse dalle classi, portandoli nel corridoio oppure in fondo alle scale. La vittima preferita era il ragazzino disabile, che è timidissimo e incapace di reagire alle provocazioni e che è arrivato a stare male per la paura. Tutte le giovani vittime hanno confermato le vessazioni subite. «Anche i minorenni devono capire che non possono fare quello che vogliono: i loro atti hanno delle conseguenze. Ora questo ragazzo avrà un processo», ha commentato il procuratore di Minori, Emma Avezzù.