Aggrediscono agenti della polizia, domiciliari e obbligo di firma per due sudamericani

Entrambi per il giudice sono da considerarsi persone socialmente pericolose

Una volante della Polizia in una foto d'archivio

Una volante della Polizia in una foto d'archivio

Brescia, 22 agosto 2016 - Arresti domiciliari per uno e obbligo di firma dai carabinieri per l'altro. Questo l'esito della convalida nei confronti dei due sudamericani, un colombiano del 1982 residente a Castelmella e un peruviano del 1987 cuoco di professione e residente a Leno, che domenica mattina hanno aggredito prima gli agenti intervenuti nel quartiere Carmine per sedare una violenta zuffa tra il colombiano e una donna e quindi un altro poliziotto negli uffici della questura di Brescia dove erano stati portati. L'accusa per entrambi era di resistenza, danneggiamento e lesioni.

Per il colombiano, alle spalle diversi precedenti per ricettazione e droga, era stata richiesta dal pm la misura della custodia cautelare in carcere. "Ho sbagliato ad aggredire i poliziotti - ha detto al giudice il colombiano - Ero ubriaco dalla sera prima. Non mandatemi in carcere perché sono l'unico che lavora in famiglia e la mia fidanzata è incinta". L'uomo in attesa del processo dovrà stare ai domiciliari a Castelmella dalla sorella. Obbligo di firma dai carabinieri di Leno per tre volte alla settimana per il peruviano. "Sono intervenuto perché ho visto il mio amico aggredito dagli agenti" ha raccontato. Anche lui alle spalle ha alcuni precedenti per furto e guida in stato di ebrezza. Entrambi i sudamericani per  il giudice sono da considerarsi persone socialmente pericolose.