Brescia, 17 maggio 2014 - Alla fermata della stazione ferroviaria di Desenzano, in 60 sono saliti sul mezzo pubblico senza pagare il biglietto. Davanti alla ferma posizione dell’autista della corriera che li invitava a pagare la corsa, i più sono scesi dal mezzo. Altri hanno sì versato quanto dovuto ma tra loro alcuni hanno cominciato a minacciare l’autista, prendendo a pugni la macchinetta obliteratrice e impedendo al mezzo di riprendere la corsa. È dovuta intervenire la polizia che ha denunciato tre marocchini - uno di anni 31, un 19enne ed un minorenne di 16 anni - per aver turbato ed interrotto il servizio di trasporto pubblico.

Non è la prima volta che i conducenti dei mezzi pubblici bresciani si trovano ad affrontare situazioni di questo tipo. Solo lo scorso mese di novembre sono stati aggrediti 4 autisti degli autobus di Brescia. La preoccupazione aumenta «Vicende di questo tipo – raccontano Maurizio Murari e Davide Bertolassi delle Rsu di Brescia Trasporti – sono quasi all’ordine del giorno.  A oggi però non sono stati presi provvedimenti».

Gli episodi, come detto, sono all’ordine del giorno. «Ci sono alcune linee, come la 2, la 3 e la 9 che sono prese di mira ad ogni ora del giorno Luca Raimondi è un autista 46enne e lo scorso autunno è stato aggredito da un passeggero.  «Prima mi ha pesantemente offeso e mi ha detto che non ero capace di fare il mio lavoro – ricorda – poi una volta arrivati al capolinea, quando gli ho detto che le offese avrebbe dovuto riferirle a qualcun altro, mi ha aggredito. Siamo autisti, facciamo il nostro lavoro, ma non ci sentiamo tutelati».

I sindacati hanno avanzato una proposta per mettere un freno a questi episodi. «L’azienda e il Comune, che è l’azionista di maggioranza, potrebbero implementare il personale di bordo – spiegano – pensiamo ad esempio a quella trentina lavoratori dell’Omb considerati in esubero (al momento sono 4 quelli già entrati a far parte dell’organico di Brescia Trasporti e che nei prossimi mesi dovranno affronatre gli esami per conseguire la patente per condurre i mezzi) che potrebbero tornare utili, dopo un periodo di necessaria formazione, per un servizio di questo tipo. Non possiamo impedire ad una persona di salire sugli autobus, ma siamo certi che un addetto dell’azienda in più a bordo scoraggerebbe i comportamenti violenti di alcuni passeggeri».

di Paolo Cittadini