Ponte di Legno, 12 maggio 2014 - Sono accusati di aver alterato le loro armi per renderle più efficienti e letali, ma soprattutto per far sì che fossero silenziose e che quindi il loro rumore non mettesse in allerta i guardiacaccia e spaventasse gli animali che sono accusati di aver catturato illegalmente nei boschi dell’Alta Valle Camonica.
Ora sono stati denunciati dai carabinieri della stazione di Ponte di Legno in collaborazione con gli uomini e le donne del corpo ittico venatorio della polizia provinciale di Brescia. A finire nei guai sono stati, nella mattinata di sabato un 41 enne di Temù; un 29 enne, un 46 enne ed un 38 enne di Ponte di Legno, accusati dei reati di alterazione di arma, omessa custodia di armi, omessa denuncia di cambio del luogo di detenzione di armi e omessa denuncia di detenzione di munizionamento.

I provvedimenti sono scattati in seguito a un’indagine che tra marzo e aprile di quest’anno ha portato all’arresto di sei persone accusate di detenzione di armi clandestine, modificate e di parti e munizionamento di armi da guerra, utilizzate per il bracconaggio, che purtroppo in Alta Valcamonica è particolarmente diffuso e riguarda per lo più gli ungulati, prelibate quanto proibite pietanze sulle tavole dei cosiddetti appassionati. Nel corso dei controlli sono stati sequestrati una pistola, due fucili e due carabine. Si tratta di armi regolarmente denunciate ma tutte modificate e predisposte, tramite rielaborazione delle canne, per l’attacco di dispositivi silenziatori. L’attività di controllo proseguirà anche nei prossimi mesi.