Brescia, 25 aprile 2014 - Uno strano cigolio, un crac sordo, il legno si spezza e la statua appesa sull’asta ricurva si schianta a terra. Sono da poco passate le 14 di ieri quando, sul dosso dell’Androla di Cevo in Valle Camonica nel Bresciano si consuma la tragedia che è costata la vita a Marco Gusmini, ventenne di Lovere nel Bergamasco in gita con l’oratorio nel paese della Valle di Saviore. Nei dintorni c’erano una quarantina di persone fra ragazzi, bambini, genitori. Molti di questi stavano giocando ai lati della croce. Marco, invece era vicino all’altare, poco lontano da lui un altro ragazzo e il curato. Loro, anche se tutto si è consumato in un attimo, hanno fatto in tempo a spostarsi, Marco — affetto da alcuni problemi di deambulazione — purtroppo no, il tronco della croce con la statua realizzata da Enrico Job per la visita di Giovanni Paolo II a Brescia nel 1998, si è abbattuto sul ragazzo, scaraventandolo nel prato sottostante.

In meno di cinque minuti i volontari dell’Arnica di Berzo Demo sono arrivati sul posto mentre dalla centrale del 118, vista la gravità della situazione, veniva fatto decollare anche l’elisoccorso. Ma per Marco non c’era più nulla da fare. Tutti si sono ammutoliti e mentre il corpo del ventenne veniva coperto i bambini e i ragazzi sono stati fatti allontanare e riaccompagnati al pullman.

La comitiva era partita da Lovere ieri attorno alle 9. Raggiunto il Dosso dell’Androla la giornata era trascorsa tra preghiere, canti, giochi, fino all’ora del pranzo. Poi la tragedia. Il corpo di Marco è stato trasferito all’ospedale di Esine, dove ad attenderlo c’erano i genitori. Il Cristo di Enrico Job è rimasto a terra, il troncone della croce si staglia invece sul cielo che imbrunisce. C’erano grandi progetti per questa sorta di santuario a cielo aperto dove l’Associazione Croce del Papa nel 2005 aveva voluto, non senza polemiche, portare il Cristo Redentore che Enrico Job realizzò ispirandosi a un quadro di Velázquez. L’opera alta 30 metri è stata realizzata dalla ditta bresciana Moretti Interholz. Per la regista Lina Wertmuller, moglie dell’artista scomparso nel 2008, la croce «aveva bisogno di una particolare manutenzione».
Alla base dell’opera si può leggere l’iscrizione latina: «Stat crux dum volvitur orbis» — la croce sta fissa mentre il mondo gira — che oggi molti leggono come un segno.

di Paola Cominelli