Capriolo (Brescia), 25 aprile 2014 - Capriolo potrebbe essere il primo paese del Bresciano ad avere un sindaco pakistano. La notizia è di quelle che non passano inosservate, anche se non è certo che la lista “Cambieremo Capriolo” verrà accettata, perché ieri sera non era ancora stato raggiunto il numero di firme necessario a presentarsi alla corsa elettorale. «Io ci spero concretamente — ha sottolineato l’aspirante primo cittadino pakistano Maqsood Ahmad, che a Capriolo tutti conoscono come Max — Comunque sia spero di avere un futuro in politica, dato che sono un cittadino italiano».

Maqsood Ahmad vive nella centrale piazza San Giorgio, in un appartamento che ha comprato anni fa. Nella sua casa, lustra e curata, ci sono fotografie che raccontano il suo essere pachistano e italiano. Accolti con succo di mela dell’Alto Adige e Te chai del suo Paese, Max ci ha parlato a lungo dei suoi propositi comodamente seduto in un salottino dalle fogge tipicamente italiane, ricavato all’ultimo piano di casa. «Se riuscirò a partecipare alle elezioni e verrò eletto io lavorerò per Capriolo nel rispetto della sua gente e delle sua tradizioni — sottolinea — con un importante occhio all’integrazione, che è fondamentale».

Il programma politico di “Cambieremo Capriolo” punta sul sociale. «Da un anno sto investendo i miei risparmi nella realizzazione di una scuola per bimbi disagiati in Pakistan, a Gujurat, la mia città, che si trova non distante da Islamabad. Il progetto ha un costo di 100mila euro. Ne ho già spesi 40mila: sono soldi tenuti a mano nei 18 anni di lavoro in Italia: prima come venditore di rose e poi come operaio. Ho usato anche la piccola eredità lasciatami da mio padre. Un altro progetto importante è costruire una scuola in Italia dove aiutare bimbi di nazionalità straniera e di nazionalità italiana che abbiano problemi. Vorrei che i figli di chi è nato qui e di chi come me arriva dall’estero crescessero insieme».

Gli altri candidati che hanno deciso di dare fiducia a Maqsood Ahmad sono italiani: «Io mi sento sia pakistano sia italiano e qui ho tantissimi amici — racconta — quando sono arrivato ho ricevuto l’aiuto di molte persone, che hanno fatto tanto per farmi trovare casa e lavoro. Ora voglio ricambiare la gentilezza ricevuta mettendomi al servizio del paese».