Desenzano del Garda (Brescia), 24 aprile 2014 - Durante una festa tra amici una ragazza si scatta alcune foto osè e poi le pubblica su Facebook, archiviandole nel suo profilo personale che credeva regolamentato da stringenti impostazioni sulla privacy e dunque protetto da intrusioni di estranei. Un momento di goliardia finito nel dimenticatoio finché un giorno l’interessata scopre che una di quelle fotografie un po’ compromettenti è finita non si sa come nel circuito di alcuni siti pornografici. E’ la vicenda che arriva dal basso Garda, dove è di casa una 24enne bresciana, la protagonista suo malgrado di questa storia. Preoccupata, la giovane ha deciso di chiedere aiuto al commissariato di Desenzano.

Risultato: i poliziotti hanno scoperto che a carpire illecitamente il suo ritratto provocante e a diffonderlo sui siti a luci rosse sarebbe stato un 55enne della provincia di Verona, ora denunciato per diffamazione e per accesso abusivo di sistema informatico. Le indagini, condotte dal dirigente Bruno Pagani e dai suoi agenti, sono state complesse e laboriose e sono durate oltre tre mesi. Tutto è iniziato appunto a metà gennaio quando la donna si è rivolta alla polizia per denunciare quanto le era toccato scoprire. Alcuni amici, ha raccontato, avevano intercettato uno scatto in cui lei era mezza nuda. Una foto che appariva misteriosamente su alcuni siti hard. La sua immagine accostata ad annunci per incontrare coppie scambiste o per cercare compagnia a luci rosse. Un inquietante scoperta per la giovane, convinta che quel ritratto privato sarebbe rimasto visibile solo nella cerchia delle amicizie selezionate. Dopo mesi di ricerche, gli agenti hanno scoperto che il “furto” appariva messo a segno da un pirata informatico il quale aveva violato le impostazioni sulla privacy riuscendo a penetrare nel profilo Facebook della 24enne. Una operazione pilotata da più utenze e account dietro ai quali si nascondeva il 55enne veronese, un uomo dal passato non proprio immacolato, con precedenti per truffa e reati predatori, che ora ha aggiunto al suo curriculum anche una denuncia per diffamazione e accesso abusivo di sistema informatico.

Grazie alla collaborazione di alcuni provider, i sei-sette siti web incriminati sono stati immediatamente oscurati. Ora le indagini continuano. Online infatti apparivano foto anche di altre ragazze, a loro volta possibilmente ignare di essere finite alla mercè dei cyber-utenti che navigano sul web in cerca di pornografia. Alle forze dell’ordine non rimane che sollecitare inviti a un uso prudente e consapevole di internet: «Immaginiamoci se nella situazione in cui si è trovata la 24enne che è venuta da noi ci fosse stata una sedicenne - avvisa il dirigente del commissariato desenzanese Bruno Pagani -. Sarebbe potuto accadere tranquillamente, con conseguenze pesanti. A tutti dico: state attenti. Qualunque cosa si pubblichi sul web diventa pubblico, aggredibile da chiunque. Non ci sono protezioni che tengano. La violazione della privacy è dietro l’angolo in qualsiasi momento».

di Beatrice Raspa