Brescia, 23 aprile 2014 - Nonostante la revoca dell’ordinanza che vietava di usare l’acqua per usi alimentari ai residenti di via Razziche, non si è ancora chiuso il capitolo “acqua e cromo esavalente” a Brescia. Mentre i condomini di San Bortolomeo sono ancora in attesa di una spiegazione sul perché siano stati trovati 65 microgrammi/litro di cromo esavalente, a tenere alta l’attenzione sul tema ci pensa il laboratorio ambiente del Meetup di Brescia, che ha organizzato una raccolta collettiva di campioni d’acqua del rubinetto da portare in un laboratorio certificato Accredia per l’esame sul cromo VI. Venti euro (16 più Iva) il prezzo per sapere quanto cromo esavalente c’è nell’acqua della propria abitazione. Tra i primi ad aderire all’iniziativa del Meetup, “anticamera” del MoVimento 5 Stelle, il senatore bresciano del MoVimento Vito Crimi, che ha postato sul suo profilo Facebook le istruzioni su come raccogliere il campione.

«Molte famiglie– ha ricordato Crimi - che regolarmente bevono acqua del rubinetto si sono preoccupate in particolare per i propri bambini, ai quali viene servita a scuola acqua in caraffa. Le rassicurazioni di Asl e amministrazione comunale purtroppo non ci hanno convinto, cosi come non ci rasserena sapere che “viene rispettato il limite di legge”, poiché si tratta di un valore al di sotto del quale il rischio è tollerabile ma ancora presente». L’analisi collettiva, come confermato dallo stesso Crimi, non ha un valore legale, essendo raccolta autonomamente e non dalle autorità pubbliche, ma permette di realizzare una fotografia istantanea dello stato di salute dell’acqua che esce dai rubinetti bresciani, relativamente al cromo esavalente.

«Ci auguriamo ovviamente che i risultati siano negativi, l’acqua pubblica per noi è la prima stella, in caso contrario valuteremo ulteriori verifiche più approfondite e legalmente utilizzabili». Grazie al tamtam su web e social-network, l’iniziativa ha riscosso un buon successo. I campioni sono stati raccolti ieri sera in via Gabriele Rosa da un volontario. Questa mattina le bottigliette saranno consegnati al laboratorio accreditato, mentre i risultati saranno pronti fra un paio di settimane. «Non vogliamo mettere in discussione le istituzioni – sottolinea Gabriele Avalli, portavoce del Meetup – è un’iniziativa per fare una fotografia sull’acqua che beviamo».