di Beatrice Raspa

Brescia, 17 aprile 2014 - Propone a una conoscente di acquistare un appartamento, lei accetta e gli versa 75mila euro ma quella casa rimarrà solo nella sua immaginazione: è una bufala. Risultato: una denuncia per truffa aggravata. E una condanna a un anno e tre mesi ribadita giovedì anche in secondo grado. Protagonista, un sedicente agente immobiliare di Cazzago, 55 anni. L’uomo è stato obbligato dai giudici a risarcire la parte civile (rappresentata dall’avvocato Gianbattista Scalvi) per intero.
La vicenda si snoda tra il 17 marzo e il 31 luglio 2008. Stando a quanto raccontato dalla signora, interessata a investire del denaro, il consulente l’alletta con varie possibilità di guadagno. Nel corso di una cena le chiede subito 24mila euro, che a suo dire nel giro di poco si sarebbero moltiplicati. Per rassicurarla chiama al telefono in sua presenza una broker milanese. La donna ci sta e paga.

I contatti d’affari proseguono finché l’agente prospetta alla controparte un altro sistema per fare quattrini: acquistare il cinquanta per cento di un’abitazione a Desenzano del Garda, in via Molin, del valore di 180mila euro con l’obiettivo di rivendere a prezzo maggiorato. Un giochetto semplice e redditizio con due potenziali acquirenti già dietro l’angolo. Fidandosi, la malcapitata abbocca di nuovo. E tra il 16 giugno e il 5 luglio stacca assegni di 20mila, 10mila, 20mila e 5mila euro. Consegna inoltre 2.500 euro per le spese notarili.

Puntuale, il consulente invia un atto preliminare su carta di un’agenzia immobiliare di Castelmella. Alle richieste di visitare la casa, però, prende tempo. Traccheggia, inventa scuse, non fornisce il nome del notaio che si occupa del rogito. Il tempo passa e la donna comincia a spazientirsi. Dopo grande insistenza si vede recapitare un fax con la planimetria dell’alloggio, il quale tuttavia continua a rimanere solo immaginato. Bisogna aspettare ancora, si sente dire, perché è stato necessario cambiare l’agenzia di riferimento giacché quella di prima chiedeva una provvigione esorbitante. E’ allora che scatta la denuncia.

Non ci vuole molto ai carabinieri per appurare che quei 75mila euro confluiti sui conti correnti del 55enne sono già spariti. Quanto all’agenzia il cui nome compare sui documenti inviati alla signora, il titolare conferma di avere conosciuto l’uomo in questione. Un giorno si è presentato in negozio mostrandosi interessato prima ad affittare una casa e poi a comprarla. Gli appuntamenti però vanno sempre a vuoto, l’accordo non si trova. Per i giudici elementi più che sufficienti per provare la volontà di raggiro da parte dell’imputato, condannato a un anno e tre mesi. Per la difesa però non c’è stata nessuna truffa. Sarebbe stata per contro la donna ad aver contattato l’amico con la scusa di chiedere un consiglio. E quei 75mila euro rappresentavano la restituzione di un debito.

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