Brescia, 17 aprile 2014 - E' stato condannato all'ergastolo Claudio Grigoletto, il pilota di aerei che lo scorso 29 agosto uccise la sua dipendente e amante Marilia Rodrigues - donna da cui aspettava un bambino -, inscenando poi un suicidio. L'uomo confessò l'omicidio dopo essere stato fermato dai carabinieri che indagavano sulla morte della ragazza. Una morte provocata per strozzamento e avvenuta nell'ufficio della Alpi Aviation do Brasil di Gambara (Brescia).

I giudici - dopo 4 ore di camera di consiglio - hanno quindi accolto la tesi del pm Ambrogio Cassiani che aveva parlato nell'ultima requisitoria durata circa 90' di duplice omicidio - "per l'uccisione di Marilia e del bambino che aveva in grembo" - e di una "totale assenza di scrupoli dimostrata dall'uomo". E non quella della difesa che puntava sul riconoscimento delle attenuanti generiche, "frutto di follia in pieno stato d'ira".

LA REAZIONE - L'imputato al momento della lettura del dispositivo è rimasto immobile con lo sguardo fisso sulla Corte che lo ha giudicato: "E' una condanna ingiusta. La pena andava stabilita, ma non in questi termini" hanno subito commentato i legali.

L'ABBRACCIO DEL DOLORE - Fuori da Palazzo di Giustizia la mamma di Marilia (che in mattinata aveva definito il killer "un vigliacco") e il papà di Grigoletto si sono abbracciati e stretti la mano nonostante la tragica vicenda dei loro figli. Il padre di Grigoletto però si è lasciato andare ad un duro sfogo dopo la lettura della sentenza: "Non mi aspettavo una pena così pesante. L'errore che ha fatto mio figlio è grave ed è giusto che paghi, ma questa sentenza annulla un ragazzo. A questo punto ripristiniamo la pena di morte così staremo bene tutti".