Manerba (Brescia), 17 aprile 2014 - Il vicino lo infastidisce e lui minaccia di ucciderlo. E avrebbe potuto farlo sul serio, dal momento che in casa deteneva un mezzo arsenale e le sue condizioni di stabilità mentale non apparivano rassicuranti. I protagonisti sono due inquilini dello stesso palazzo, uno di 74 anni e l’altro di 40. Il primo è stato denunciato per minaccia aggravata e detenzione abusiva di armi e si trova ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Gavardo.

I carabinieri della stazione locale sono intervenuti su richiesta del più giovane, che al culmine di una serie di liti ha temuto gesti inconsulti e ha deciso di chiedere aiuto al 112. «La prossima volta prendo una delle mie pistole e ti sparo» si è sentito dire. Tra i due da tempo si era ingenerata una tensione crescente per colpa di cattivi rapporti di vicinato. Il 74enne aveva sempre da ridire sul tutto, ma soprattutto stando a quanto ricostruito dai carabinieri pare lanciasse anatemi per questioni legate al parcheggio condominiale, a suo dire occupato indebitamente. Nel corso dell’ultimo scambio di battute non proprio all’insegna del fair-play, il pensionato era apparso più che mai fuori controllo, tanto da avere promesso all’inviso vicino di passare alle vie di fatto. L’arrivo del maresciallo Marco Fainelli e dei suoi militari (compagnia di Salò) ha risolto la questione alla radice, evitando che la situazione degenerasse in violenza. La perquisizione domiciliare nell’abitazione dell’anziano, che viveva solo, ha portato alla luce una collezione di armi.

C’erano cinque fucili da caccia calibro 12, 20 e 32, e poi una pistola semiautomatica calibro 6,35 regolarmente detenute perché l’uomo, cacciatore accanito, era in possesso della licenza e le aveva denunciate. I carabinieri hanno però scoperto che ad arricchire la “santabarbara” c’erano anche un fucile calibro 12 marca Bernardelli e una pistola modello Browning calibro 7,65mm. Tutto clandestino e sconosciuto alle banche dati delle forze dell’ordine. Per non parlare della quantità di munizioni, finite sotto sequestro insieme al resto. Le indagini ora mirano ad accertare la provenienza delle armi illegali. Quanto al 74enne, è stato sottoposto all’assistenza sanitaria obbligatoria.