Brescia, 2 aprile 2014 - Sospeso il trattamento con il metodo Stamina agli Spedali Civili di Brescia, lo ha annunciato il commissario straordinario Ezio Belleri: "I nostri clinici - ha detto - hanno deciso di sospendere fino a data da definirsi il trattamento Stamina''. Decisione presa in attesa che si pronunci il nuovo Comitato scientifico.

''Ieri sera - ha spiegato Belleri, in audizione presso la Commissione Igiene e sanita' del Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla vicenda Stamina. -, i medici che somministrano il trattamento Stamina presso gli Spedali Civili mi hanno consegnato una lettera'', nella quale affermano che ''avendo appreso che il ministero della Salute ha firmato il decreto di nomina del nuovo Comitato scientifico, 'riteniamo doveroso sospendere la somministrazione del trattamento in attesa che il commissione si pronunci'''.

Belleri ha precisato inoltre che i trattamenti con il metodo di Davide Vannoni risultano in questo momento interrotti anche per l'assenza, "per motivi personali e probabilmente per tutto il mese prossimo", della biologa di Stamina che opera presso i laboratori della struttura sanitaria ''per motivi personali''.

VANNONI CONTRARIO: “A parte che è di pessimo gusto che il commissario di un ospedale dia queste informazioni tramite mass media senza comunicarlo alle famiglie, gia’ prostrate e disperate - replica secco Vannoni -.Ma soprattutto Belleri finge di non sapere che questi pazienti ‘devono’ essere curati, lo dice la legge. Se e’ uno stato di diritto, ma a questo punto ne dubito, devono proseguire le terapie”. A questo punto i pazienti “andranno in ospedeale con i Carabinieri, e i giudici nomineranno dei commissari ad acta, al posti di Belleri che e’ un burattino del ministero, per far rispettare la legge e far applicare le sentenze”. In ogni caso, conclude Vannoni, “ormai è un corto circuito tra il patetico e il grottesco, e dicono di voler aspettare il comitato scientifico, che nella migliore delle ipotesi impieghera’ 18 mesi... Il che vuol dire la morte per molti di questi pazienti”.