Brescia, 29 gennaio 2014 - Non sarà estradato in Burkina Faso Hamado Dabre, l'operaio che da 15 anni vive nella Bergamasca, su cui pende una condanna a vita nello Statop africano per la morte, avvenuta per avvelenamento, di una donna - Anhoro Fatoumata - trovata morta due anni fa in una camera d’albergo a Ouagadougou. Lo hanno stabilito i giudici della Corte D'Appello di Brescia, per i quali non ci sono abbastanza "indizi di colpevolezza".

Dabre era stato arrestato il 3 dicembre del 2012 dai carabinieri in provincia di Bergamo, dove risiede, a seguito di un mandato di cattura internazionale.

Fra l’Italia e il Burkina Faso, hanno chiarito i giudici nell’ordinanza, non vige infatti un "trattato di estradizione" e quindi devono esserci quei "gravi indizi di colpevolezza" che nella vicenda di Dabre, invece, "non sussistono".