Brescia, 23 dicembre 2013 - Nessuno è stato schiavizzato nelle case accoglienza della Onlus Sergio Minelli. La Cassazione ha scritto la parola fine in merito al reato più grave contestato a Fiorella Tersilla Tanghetti e a una ventina di suoi collaboratori, alla sbarra tra le varie accuse per riduzione in schiavitù. La Corte suprema ha rigettato il ricorso del pm Ambrogio Cassiani che aveva impugnato la sentenza di non luogo a procedere emessa il 25 marzo scorso dal gup Francesco Nappo. Per il giudice gli elementi erano troppo incerti per sostanziare un rinvio a giudizio degli imputati in questione, sospettati del reato di cui all’articolo 600 del codice penale: l’unico che sarebbe sfociato in un processo in assise.

Figura carismatica e discussa, “Fiore” Tanghetti, 55 anni, fondatrice di una serie di comunità per bisognosi sparse nel Bresciano, da quasi dieci anni è al centro di un dibattuto caso mediatico e giudiziario. I detrattori e quanti l’hanno trascinata in aula ritengono sia una “santona”, una figura senza scrupoli che avrebbe sfruttato la credulità religiosa dei suoi deboli ospiti per arricchirsi. La vicenda finì sul tavolo della Procura per la prima volta nel 2004 quando, nell’ambito di una causa di separazione dal marito, una ex ospite raccontò cose inquietanti. Fingendosi la Madonna, la Tanghetti si sarebbe servita della manodopera di decine di persone presenti nelle comunità, costrette a lavorare senza sosta e a punizioni indicibili.

La difesa dal canto suo ha portato decine di testimonianze pronte a sostenere la “Fiore”, benefattrice che avrebbe solo offerto lavoro. Anche una donna disabile, “liberata” dai carabinieri nell’agosto 2011 da una casa accoglienza di Prevalle dove aveva vissuto anni, ha rinunciato a costituirsi parte civile (17 le costituzioni complessive) spiegando che non era mai stata tenuta prigioniera. «Così si è posto fine a un’ingiustizia, ad una accusa montata verso chi ha sempre aiutato il prossimo senza chiedere mai nulla in cambio» ha sottolineato l’avvocato Guglielmo Gulotta, del collegio difensivo della Tanghetti.