Brescia, 17 dicembre 2013 - “L’infiltrazione mafiosa riguarda tutta la Lombardia, non solo il distretto di Milano ma anche quello di Brescia, che e’ una zona a rischio”: il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, e’ partito da questo per spiegare il bisogno di una struttura della Dia anche a Brescia, a margine della sua audizione alla commissione parlamentare antimafia, oggi nella sede della prefettura di Milano.

“Abbiamo sollecitato una riflessione - ha detto - sull’ opportunita’ di rafforzare le strutture investigative di Brescia. Se consideriamo che in Lombardia c’e’ un solo centro Dia, dovrebbe essere almeno raddoppiato come centri operativi”. Al momento infatti in Lombardia la direzione antimafia e’ solo a Milano. Il procuratore generale vicario della direzione nazionale antimafia, Pierluigi Dell’Osso, ha aggiunto che si sta presentando un fenomeno di ‘’nuova ‘ndrangheta”, riscontrato in particolare nella “zona costiera” dell’Emilia-Romagna e “nella bassa bresciana fino al Garda con proiezioni verso il Veneto”.

Una ‘ndrangheta “proiettata verso le sofisticazioni finanziarie” e un’autonomia particolare che “fino a una certa soglia” permette di decidere come agire a livello locale, “entro una maxi area”. “Il distretto di Brescia - ha concluso - non ha un centro operativo Dia. La regione piu’ grande d’Italia ha solo un centro operativo a Milano con risorse abbastanza esigue”. Non c’e’ nemmeno una sezione dipendente da Milano.