Brescia, 19 ottobre 2013 - Tumulazione della salma dell'ufficiale delle SS Erich Priebke? Stando a quanto riportato dall'Ansa, un cardiochirurgo degli Spedali Civili di Brescia sarebbe disposto a "offrire" uno spazio nella propria tomba di famiglia, nel cimitero della frazione di San Vitale nel comune di Roveré (Verona), dove già sono sepolte sua madre e sua nonna. "Il messaggio che voglio lanciare è semplice: bisogna perdonare - ha spiegato il medico, Alberto Negri, 52 anni, che abita in un paese del Garda bresciano -. Ho deciso di ospitare la salma di Priebke perché vengo da una famiglia abituata a farsi carico delle sofferenze degli altri".

"Priebke non si è pentito? - ha aggiunto -. Vero, ma non era obbligato a farlo. I rancori e le ingiustizie vanno sistemate in vita tra gli esseri umani. Dopo la morte, per chi e’ credente, si passa a una giustizia superiore che non e’ di nostra competenza’’. Negri ricorda come, durante la Seconda guerra mondiale, i nonni avessero nascosto nella loro casa alcuni soldati fuggitivi, tedeschi e alleati. I suoi familiari, prima dell’intervista, sarebbero stati all’oscuro della sua decisione.

IL SINDACO - Non è decisamente d'accordo il sindaco del Comune di Roveré Fabio Erbisti: "Non abbiano nessuna intenzione di ospitare la salma di Priebke - spiega Erbisti - La prima ragione è di natura tecnica: il regolamento cimiteriale vieta che in una tomba di famiglia possa esserci la sepoltura di una persona che non ha alcun grado di parentela con quella famiglia”. “Poi - aggiunge - c’e’ una ragione se si vuole ‘politica’: non vogliamo creare nel nostro paese un esodo di persone accomunate da posizioni estremiste che potrebbero fare di questa sepoltura un mito, un simbolo, con tutti i problemi di ordine pubblico che potrebbero derivarne”. “Per questo motivo - prosegue - non c'è la possibilità che la salma di Priebke possa arrivare a Rovere’”. Il sindaco riferisce peraltro di non aver avuto da Negri nessun comunicazione a riguardo.