Brescia, 10 ottobre 2013 - Il ministero della Salute ha messo la parola fine alla sperimentazione del metodo Stamina. Il dicastero, si legge in un documento, afferma che "non può ulteriormente essere proseguita''. Nella nota si spiega che lo stop è stato deciso considerando il parere del comitato scientifico, per il quale il metodo Stamina è caratterizzato da "potenziali rischi", "inadeguata descrizione" e "insufficiente definizione del prodotto", e dell'Avvocatura dello Stato.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha commentato: "Purtroppo l'epilogo di questa vicenda non è stato positivo. La sperimentazione del metodo Stamina non può essere proseguita perché il metodo è pericoloso per la salute dei pazienti". Il comitato scientifico "composto dai massimi esponenti del settore - ha spiegato il ministro - ha dato una valutazione negativa dando un giudizio in merito alla ripetibilità e sicurezza del metodo stesso". Nel percorso parlamentare, ha detto Lorenzin, "abbiamo ammesso delle deroghe alla normativa sulle sperimentazioni cliniche, ma nonostante tali deroghe l'esito è negativo perché non si rientra nei parametri per poter continuare questa sperimentazione".

IL TAR LOMBARDO SULLE CURE - Il ministro ha spiegato che per sapere se i pazienti attualmente in trattamento a Brescia con il metodo Stamina potranno continuare la terapia, bisognerà attendere il giudizio del Tribunale amministrativo regionale della Lombardia.

SOTTO ANALISI LE CARTELLE DEGLI SPEDALI - Il presidente del Comitato scientifico sulla sperimentazione del metodo Stamina, Fabrizio Oleari ha aggiunto che "il monitoraggio" delle cartelle cliniche dei pazienti in cura agli Spedali civili di Brescia con il metodo Stamina "è già in corso da parecchio tempo: acquisiremo tutte le cartelle per un'analisi attenta fino in fondo e per una ulteriore valutazione a maggior tutela dei pazienti".

LA REPLICA DI VANNONI - "Non è il metodo Stamina ad essere pericoloso per i malati, bensì il ministro Lorenzin e chi sta gestendo così male questa situazione, a fronte di una legge votata dal Parlamento che stabilisce l'avvio della sperimentazione''. E' questo il primo commento del presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, allo stop alla sperimentazione del suo metodo annunciato dal ministro della Salute. Ora ''l'obiettivo - ha detto Vannoni - è attuare la sperimentazione all'estero, possibilmente in Usa''.

I MALATI - "Per il ministro noi siamo morti che camminano, ormai non mi sorprende più nulla. Visto che non abbiamo avuto risposte neppure dal Papa, ci rivolgeremo alla Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo", è il commento di Sandro Biviano, portavoce dei malati. In una nota, apparsa sulla pagina Facebook, di "Movimento vite sospese", si legge: "Le associazioni che difendono i malati gravissimi stanno per denunciare il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il premier, Enrico Letta, per crimini contro l'umanità". "A prendere la decisione di denunciare il ministro - prosegue la nota - sono stati il Movimento Vite Sospese ed il Movimento Base Italia, insieme ad altre Associazioni in difesa dei malati gravi, quali Sicilia Risvegli Onlus e Viva la Vita Italia Onlus".

LA SENATRICE CATTANEO - Per la neo-senatrice a vita Elena Cattaneo il blocco della sperimentazione tutela le famiglie da un'operazione guidata da altri interessi. La Cattaneo, direttrice del laboratorio cellule staminali dell'università di Milano, aggiung che resta ora da chiarire, con un'indagine, come mai le istituzioni siano state vittima di un'operazione ''antiscientifica'' e ''legata a interessi diversi dalla salute dei pazienti''.

La ricercatrice rileva quindi che ''la posizione del ministro conferma quella degli scienziati sulle staminali che operano in tutto il mondo e convalida la posizione iniziale di Aifa e dei Nas che indagano''. Per la senatrice ''la storia di Stamina è fitta di nebbia, di nessuna prova, di dimostrato plagio, di falsificazione e di tante bugie. E' chiaro che l'operazione Stamina e' guidata da altri interessi che non sono la salute dei pazienti".