Brescia, 16 settembre 2013 - A Roma, oggi pomeriggio, è in programma l’incontro tra il ministro Flavio Zanonato e il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante (in rappresentanza di Riva Forni elettrici). Ma questa mattina, nei sette siti Riva di Veneto, Lombardia, Piemonte e Liguria va in scena il presidio congiunto dei lavoratori. Nel Bresciano sono tre gli stabilimenti interessati: Malegno, Cerveno e Sellero, per un totale di 436 operai che si sono incontrati alle 9.30 davanti alla Comunità montana a Breno, per raggiungere in corteo il Comune.

Quello che tutti a gran voce chiedono, sia a livello centrale che sul territorio, è di "fare qualsiasi cosa purché la produzione riprenda".  Sulla cassaintegrazione, sindacati e lavoratori sono molto scettici: "Non c’è bisogno di ammortizzatori - hanno gridato dai cancelli dello stabilimento di Cerveno venerdì, alla presenza di Susanna Camusso -, perché il lavoro e gli ordini ci sono, va riattivata la produzione, non si deve cedere al ricatto del gruppo Riva".

 

REGIONE LOMBARDIA E SINDACATI - Il governo “adotti un provvedimento urgente che consenta il ripristino” delle attivita’ negli stabilimenti lombardi del gruppo Riva. E’ quanto si chiede in un comunicato congiunto, diffuso al termine di un incontro che si e’ tenuto nel pomeriggio a Palazzo Lombardia. Alla riunione hanno partecipato gli assessori regionali all’Istruzione, formazione e lavoro, Valentina Aprea, e alle Attivita’ produttive, ricerca e innovazione di Regione Lombardia, Mario Melazzini, i sindacati, il presidente della Commissione Attivita’ Produttive e Occupazione del Consiglio regionale e alcuni consiglieri regionali.

“Nel corso dell’incontro odierno tra tutte le parti istituzionali e sociali coinvolte nel blocco della produzione degli stabilimenti lombardi del gruppo Riva e’ stato unitariamente condivisa la richiesta al governo affinche’ in tempi rapidi adotti un provvedimento urgente che consenta il ripristino delle condizioni operative ed economiche necessarie alla prosecuzione della normale attivita’ aziendale”, si legge.

“Regione Lombardia - prosegue la nota - garantisce altresi’ una sede istituzionale per la prosecuzione delle relazioni sindacali al fine di individuare le necessarie forme di tutela dei lavoratori in questo momento di forzata sospensione delle attivita’ produttive in stretta relazione con quanto verra’ definito nell’incontro al ministero del Lavoro giovedi’ 19 settembre”. Il governatore lombardo, Roberto Maroni, informato dell’esito del tavolo, si conclude nella nota, ha “garantito che si fara’ portavoce delle istanze al presidente del Consiglio Enrico Letta”.

In un comunicato, la Cgil ha spiegato che la Regione “si e’ attivata positivamente per sollecitare la richiesta di intervento da parte del governo, con l’impegno di aprire un tavolo regionale con tutti i soggetti interessati, per una ripresa positiva delle relazioni sindacali e per garantire alle lavoratrici e ai lavoratori la copertura economica delle giornate di lavoro perse, e di quelle che eventualmente si perderanno, attraverso gli ammortizzatori sociali”.