Brescia, 13 settembre 2013 - Stamina non chiude i battenti: il metodo continuerà ad essere applicato, con l’infusione di cellule staminali mesenchimali, a tutti quelli che vinceranno i ricorsi nei tribunali per le cure compassionevoli agli Spedali Civili di Brescia. Il presidente della fondazione, Davide Vannoni, tranquillizza cosi’ sulla sua pagina facebook i numerosi cittadini che gli hanno espresso solidarieta’ dopo la bocciatura del comitato scientifico. “Ora cari amici - scrive Vannoni - posso dirvi che le terapie compassionevoli a Brescia continueranno per tutti i pazienti che hanno vinto il ricorso. Almeno Stamina continuera’ in questa sua missione. Non vale piu’ la pena di combattere (come ho detto a Roma alla manifestazione del 10 settembre) per fare approvare leggi o emendamenti”.

“Oggi la lotta - sottolinea il presidente di Stamina Foundation - e’ perche’ finisca il boicottaggio delle cure compassionevoli presso gli Spedali civili di Brescia. Perche’ chiunque ha acquisito il diritto a queste cure non venga preso in giro da quelle Istituzioni che sono obbligate, per legge, a garantirgliele. Altri vinceranno i ricorsi e noi saremo sempre li’, pronti a produrre le cellule che servono loro per la terapia”.

Quanto alla secca bocciatura del comitato scientifico, Vannoni e’ netto: “Veramente vi state preoccupando della bocciatura di una commissione farlocca di esperti di parte? Veramente pensate che questa finta sperimentazione fatta per affossare definitivamente il metodo Stamina sia una perdita per qualcuno? L’unico merito che riconosco al comitato ‘scientifico’ e’ di produrre un risparmio per lo stato di 3.000.000 di euro. Eppure lo avevo detto fin dall’inizio che questa era una presa in giro per i malati, ma sembrava che se Stamina non avesse consegnato il protocollo standardizzato (e abbiamo standardizzato tutto quello che era possibile) avrebbe tradito i pazienti. Poi abbiamo scoperto che la sperimentazione copriva solo la fase 1 e 2 e che il suggerimento era quello di vendere la metodica a una casa farmaceutica che completasse la fase 3 (la piu’ costosa) e che in seguito rivendesse a voi il farmaco ‘stamina’”.

Infine, la stoccata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin: “Caro ministro provo una gran pena per questa gravosa responsabilita’ che le e’ caduta sulla testa, se posso permettermi un consiglio chieda la nomina a senatori a vita di tutti questi suoi “esperti”, se lo meritano veramente e lasci perdere questa inutile sperimentazione che cosi’ come l’ha voluta, senza trasparenza e senza obiettivita’ risulta solo uno spreco di denaro pubblico. D’altronde le nomine dei senatori a vita nel nostro paese hanno una lunga tradizione a partire proprio da un imperatore che, debbo dire, ebbe un consenso popolare superiore al suo: un tal Caligola”.

 

(Fonte Agi)