Brescia, 7 agosto 2013 - Dopo l'insulto, arriva il passo indietro: «Ho scritto una cazzata». Non aveva usato mezzi termini prima, e non li usa nemmeno adesso il leghista Giuseppe Fornoni, assessore allo Sport, al Tempo libero e al Commercio del Comune di Lograto, balzato agli onori delle cronache per l’ennesima frase offensiva targata Carroccio e indirizzata contro Cecile Kyenge. «Vaff...mussulmana di m...», aveva scritto Fornoni il 6 agosto sul suo profilo Facebook, stigmatizzando con molta durezza, ma certamente con poca classe, l’equiparazione lanciata dal ministro per l’Integrazione tra il burqa delle donne musulmane e il velo delle suore cattoliche.

La notizia si è subito diffusa sul social network peggio di un virus, e l’assessore Giuseppe Fornoni, come già accaduto in passato ai suoi colleghi di partito che non avevano lesinato le offese all’esponente del governo Letta, è stato sommerso dalle polemiche. Non solo. Se la pubblicazione su Facebook di una foto della Kyenge accostata a quella di una scimmia è costata ad Agostino Pedrali (assessore ai Servizi sociali e capogruppo della Lega nel Comune di Coccaglio) le dimissioni dagli incarichi pubblici e l’iscrizione al registro degli indagati per diffamazione, anche i collega Fornoni rischia i medesimi guai giudiziari. 

«Se vuole sentire davvero come è andata senza strumentalizzare come fate al solito voi giornalisti le spiego — premette l’assessore — Deve sapere che io sono un cattolico totale. Io sono anzitutto e prima di tutto un cattolico, capisce? Sono anche marito e padre, certo, ma prima del resto sono un cattolico – precisa Fornoni, ribadendo più volte il concetto — Così quando ho saputo di quella storia delle suore che dovrebbero togliersi il velo, ho subito pensato che il ministro Kyenge avesse offeso il mio credo religioso. Ho avuto un momento di rabbia e ho scritto quella cazzata lì. Ma ho sbagliato. E l’ho cancellata subito. È stato un attimo così, ma chi mi conosce sa che io non sono il tipo da perdere le staffe. Avrò già ricevuto — aggiunge — almeno trecento attestati di solidarietà».

«Una parola fuori posto non va a scalfire quanto di buono hai fatto per la gente del tuo paese — lo incoraggiano gli amici su Facebook — Continua a lavorare come hai fatto fino a oggi, Beppe!». Fornoni però è stralunato all’idea che la Kyenge non sia musulmana ma cattolica: «Non lo sapevo — ammette molto sorpreso — Ma se è così perché dice che le suore devono togliersi il velo? Il velo non copre il viso. Comunque sia — conclude — un amministratore pubblico non può esprimersi come ho fatto io».