Brescia, 2 giugno 2013 - Bufera politica a Brescia a pochi giorni dal secondo turno delle elezioni amministrative che vedono sfidarsi per la poltrona di sindaco il primo cittadino uscente Adriano Paroli, sostenuto dal centrodestra, ed Emilio Del Bono, il nome del centrosinistra. Il Pdl della Leonessa racconta che negli ultimi giorni alcuni cittadini bresciani avrebbero ricevuto telefonate da operatori di un call center i quali, con la scusa di effettuare un sondaggio sulle intenzioni di voto all'imminente ballottaggio per l'elezione del sindaco di Brescia, avrebbero fatto insinuazioni indirettamente diffamatorie sul candidato di centrodestra, Adriano Paroli.

''Abbiamo ricevuto più di una segnalazione. Non si fa campagna elettorale con la diffamazione'' ha dichiarato il segretario cittadino, Stefano Saglia. Secondo quanto riferiscono gli azzurri, una delle persone che hanno ricevuto una telefonata di questo tenore ha sporto querela per diffamazione ai carabinieri nel tardo pomeriggio di ieri. ''Ritengo di essere stata derisa e insultata'', si legge nella querela, secondo quanto riferito dall'agenzia Ansa . ''Mi veniva chiesto se sapevo che Paroli era implicato nella truffa Artematica ai danni del comune di Brescia'', ''se ero a conoscenza delle multe pagate dal comune di Brescia per eccesso di velocità, del doppio incarico che lui riportava, di un terreno acquistato da Paroli o dalla giunta''. ''Ci aspettiamo una presa di distanza da queste telefonate da parte del candidato sindaco del centro sinistra'' ha detto Paolo Sabbadini, coordinatore cittadino della Lega Nord.