Brescia, 23 maggio 2013 - Era scappato cinque anni fa in Thailandia per sfuggire alla giustizia italiana, ma alla fine Stefano Raccagni, un finanziere italiano di 38 anni già destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare per traffico di permessi di soggiorno, è stato arrestato. E' stato fermato due giorni fa a Chiang Mai (nel nord del paese del sudest asiatico) in un'operazione della polizia thailandese su segnalazione delle autorità italiane.

Raccagni, originario di Chiari e residente a Pontoglio (entrambi comuni in provincia di Brescia), è sospettato di attività illecite tramite una società fittizia che aveva creato in Thailandia, dove si era rifugiato da cinque anni - con un visto di studio - per sfuggire alla giustizia italiana. Nel 2011, il tribunale di Milano gli aveva confiscato 50 milioni di euro tra un centinaio di terreni e unità immobiliari in Lombardia e Romagna. Nel 2009, quando era già in Thailandia, era sfuggito all'ordinanza di custodia cautelare in un'operazione che aveva portato all'arresto di una decina di persone, sospettate di intrattenere legami con la criminalità organizzata.

Secondo gli inquirenti, in Italia Raccagni era a capo di un'organizzazione che facilitava l'immigrazione clandestina. Con un sistema di società cartiera, creava situazioni creditorie fittizie nei confronti di extracomunitari che pagavano per il permesso di soggiorno, acquisendo presso istituti di credito dei finanziamenti che venivano poi incassati dall'organizzazione. Al momento, l'italiano è detenuto nel centro di detenzione dell'Immigrazione thailandese. Secondo il generale maggiore Chitsanupong Yuktathad, vice responsabile della polizia thailandese con competenza per l'immigrazione, ''il visto di Raccagni è stato revocato e presto lo deporteremo in Italia''.