di Milla Prandelli

Brescia, 23 aprile 2013 - Sul Sebino non si stemperano le polemiche relative al caso di presunto inquinamento delle acque del lago, segnalato nei giorni scorsi dal circolo del Basso Sebino di Legambiente, che ieri è tornata ad alzare la guardia poiché alcuni volontari hanno notato del “materiale” galleggiante colorare le acque di fronte a Peschiera Maraglio.

«Ogni giorno o quasi sul Sebino è possibile documentare una nuova bruttura - dice Dario Balotta, presidente del circolo - questa volta siamo di fronte all’isola lacustre più grande e bella dell’Europa Alpina, nella zona dove transitano i turisti. Non è certo un bel biglietto da visita quello che offriamo ai turisti in arrivo per il 25 aprile e il primo maggio. A pochi giorni dalle festività le acque del lago sono in evidente stato di sofferenza. Sicuramente non sono un piacere per gli occhi sia dei residenti sia dei visitatori. E ancora non abbiamo risposte dal punto di vista sanitario e ambientale».

Allo stato attuale dei fatti, almeno per quanto riguarda la maxi macchia comparsa due sabati fa tra Pisogne, Costa Volpino e Lovere, è stato escluso il “rimescolamento” del lago. L’Arpa di Brescia, che ha immediatamente accolto le richieste e l’allarme lanciato dagli ambientalisti, ha effettuato una serie di analisi a 130 metri di profondità, alla foce del fiume Oglio, tra le province di Brescia e di Bergamo, all’estrema propaggine nord del Sebino. È risultato che «i nutrienti sono sul fondo, come dovrebbe essere. Questo significa che non si sono formate le alghe che di tanto in tanto salgono in superficie andando a causare fastidiosi accumoli colorati non di rado maleodoranti». Purtroppo resta da chiarire che cosa abbia provocato la macchia lunga più di tre chilometri.

I biologi dell’Arpa sono al lavoro per trovare una risposta sicura ed esaustiva. Nessuna ipotesi è lasciata al caso. «Speriamo di avere risposte in tempi brevi - dichiara Dario Balotta - ciò però non ci rende tranquillo. Come abbiamo visto anche ieri, in un giorno fresco e piovoso, un’altra macchia si è presentata, in tutta la sua bruttura. Non sappiamo davvero cosa potrebbe accadere domani. Per questo motivo oltre a celerità nelle analisi torniamo a chiedere il controllo da parte degli enti competenti e da parte dell’Arma dei carabinieri, che negli scorsi anni ha dimostrato una non comune competenza attenzione non solo a fenomeni delittuosi e tragedie, ma anche alla sanità del lago, che torniamo a ripeterlo,è patrimonio di tutti e quindi va rispettato come se fosse un bene di famiglia».