Brescia, 26 novembre 2012 - Erano tenuti in pessime condizioni igieniche e sanitarie i 41 cani di un allevamento nel bresciano salvati dalle guardie zoofile dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali di Brescia. A comunicarlo l'Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali). Il proprietario dell'allevamento è stato denunciato per “maltrattamento di animali e condizioni di detenzione incompatibili con la propria natura e produttive di gravi sofferenze”. La struttura inoltre è stata sottoposta a sequestro preventivo su ordine del sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Brescia Roberta Amedeo, che ha aperto un’indagine sulla vicenda.

I cani erano costretti a vivere in pessime condizioni, in box artigianali troppi piccoli per il numero di esemplari ospitati. Senza acqua, senza cuccia, costretti a stare in mezzo alle loro stesse urine e feci. In alcuni esemplari sono stati riscontrati segni di maltrattamento sia fisici che psicologici. I cani sono stati trasportati ora in strutture cliniche per degli accertamenti.

Diverse le razze degli animali: cinque carlini, quattro maltesi, sei chihuahua, otto pinscher, un cocker, due pastori tedeschi, tre barboni, un volpino, quattro beagle, due yorkshire, quattro bassotti, un border collie. “Lo scenario che ci siamo trovati davanti - ha dichiarato Anna Corsini, Coordinatore delle Guardie Zoofile Oipa Brescia - comunicava in modo inequivocabile l’obiettivo di questo allevamento: lucrare sugli animali per ottenere il massimo guadagno. Vendere e comprare la vita di esseri senzienti - ha aggiunto - è eticamente inaccettabile, ancor più se dietro all’apparenza dell’allevamento patinato si cela il maltrattamento”.