Brescia, 24 agosto 2012 - E' terminata nel primo pomeriggio la quarta infusione di cellule staminali a
Celeste, che si trova ora sotto osservazione nel reparto di oncologia pediatrica.
''E' nella sua stanza e si sta riposando - ha dichiarato il padre della bambina, Giampaolo Carrer. - C'era un po' di emozione e preoccupazione, ma arrivati in ospedale in qualche secondo si e' sciolta tutta la tensione. Siamo stati accolti come sempre, anzi meglio del solito. Non vogliamo fare polemiche. Oggi siamo qui per Celeste. Non abbiamo mai perso la speranza e mai la perderemo''.

''Finalmente Celeste ha potuto ricevere una terapia salvavita'': ha dichiarato il dottor Marino Andolina, il pediatra che segue la piccola Celeste. ''L'ho potuta vedere solo da lontano, essendo solo un consulente. Ma e' una bambina rosea, tranquilla dopo l'infusione di cellule che sono assolutamente innocue''.  ''L'infusione per endovena dura tra i cinque ed i dieci minuti, - ha spiegato il pediatra - quella lombare pochi secondi. E' una terapia in regime ambulatoriale''. La piccola era tornata questa mattina agli Spedali Civili di Brescia. Celeste  una bimba veneziana di due anni malata di atrofia muscolare spinale, per la quale il giudice ha disposto l'immediata ripresa delle cure compassionevoli dopo lo stop imposto dall'Aifa nel maggio scorso

A spingere i medici ad accelerare la ripresa delle cure anche il fatto che il padre di Celeste, Giampaolo Carrer, vuole essere presente martedì prossimo alla seconda udienza davanti al giudice del lavoro Margherita Bortolaso per la discussione del caso della piccola. L'uomo, affiancato dall'avvocato Dario Bianchini, aveva presentato ricorso d'urgenza contro gli Spedali di Brescia per chiedere la riattivazione delle cure, ritenute le uniche in grado di salvare la vita di Celeste .''Martedì il tribunale - ha aggiunto Andolina - consoliderà o meno il risultato dei giorni scorsi''. Allora si sapra' se la terapia di Celeste potra' continuare, terminando cosi' il ciclo di 5 infusioni previste dal programma della cura 'compassionevole'.
 

UILDM CONTRO - La terapia con cellule staminali che Celeste ha ripreso oggi, secondo l'Unione italiana lotta alla
distrofia muscolare (Uildm), "non ha nessun elemento scientifico".
L'associazione ribadisce il messaggio lanciato congiuntamente alle associazioni Famiglie Sma (Genitori per la ricerca sull'atrofia muscolare spinale) e Asamsi (Associazione per lo studio delle atrofie muscolari spinali infantili). L'Uildm, in sostanza, in una nota del suo presidente Alberto Fontana e della Commissione medico-scientifica nazionale, conferma la critica al trattamento promosso dal dottor Mario Andolina tramite Stamina Foundation Onlus "e le informazioni ripetutamente su di essa", che "non hanno ad oggi alcun elemento scientifico che ne suggerisca la consistenza ne' gli effetti a lungo termine".

Qualsiasi approccio terapeutico, si legge nella nota, "va condotto nell'ambito del più assoluto rigore scientifico e con la supervisione di clinici esperti della malattia, presenti in vasto numero in Italia e già abituati alla collaborazione nell'interesse dei pazienti. In tal senso, vogliamo rivolgere un plauso all'Aifa, che proprio questo ha inteso con forza sottolineare, bloccando il 15 maggio scorso, con una propria ordinanza, la sperimentazione in atto presso l'Ospedale di Brescia, sostenendo tra l'altro che 'la sospensione cellulare ottenuta dopo manipolazione estensiva non è in alcun modo identificabile come cellule staminali'"