Brescia, 23 agosto 2012 - L'ispezione dell'Aifa e dei carabinieri del Nas agli 'Spedali Civili' di Brescia, lo scorso maggio, è stata effettuata "secondo le regole". Non è stato fatto nulla che abbia potuto mettere "a rischio la sterilita' dei campioni". Lo precisa il ministero della Salute, in una nota, in relazione alle notizie circolate riguardo all'ispezione.

"La presa visione dei campioni, conservati in vapori di azoto liquido nella sala criogenica del Laboratorio di cellule staminali dell'Oncoematologia pediatrica dell'azienda ospedaliera, da parte dei componenti della commissione di ispezione - spiega il ministero - è stata effettuata con le dovute precauzioni e in conformità alla buona pratica di laboratorio e alle norme tecniche in campo criobiologico, per garantire il mantenimento delle caratteristiche biologiche e funzionali delle cellule congelate".

"La correttezza della procedura - prosegue la nota - e' dimostrata dal fatto che l'analisi della vitalità delle cellule, eseguita all'Istituto superiore di sanità, su campioni prelevati e trasportati in conformità agli standard internazionali previsti per il trasporto di cellule staminali criopreservate a uso terapeutico (Standard Jacie Fact, Ed. 5, marzo 2012), e' risultata del tutto adeguata a qualsiasi uso terapeutico. Si sottolinea inoltre che non è stata effettuata nessuna manipolazione che possa mettere a rischio la sterilità dei campioni visionati".

LA TERAPIA - All'ospedale Civile di Brescia proseguono i lavori per ripristinare il laboratorio e l'equipe per la ripresa della terapia a base di cellule staminali da somministrare alla piccola Celeste. E' escluso, pero' - e' stato spiegato - che la prima infusione possa avvenire domani, ma pare comunque che possa essere a breve. Sara' la stessa struttura - secondo quanto si e' appreso - una volta pronta e ripristinata l'operativita' interrotta a maggio dopo l'intervento dell'Aifa, ad avvisare i genitori di Celeste, che si potranno cosi' recare all'Ospedale bresciano per riprendere la terapia.

L'ATTESA DELLA FAMIGLIA TESSERA - La ripresa delle infusioni di cellule staminali adulte a Celeste, la bimba veneziana di due anni malata di atrofia muscolare spinale potrebbe essere imminente. Negli ambienti medici non si esclude persino che i genitori con la piccola, assistiti dal pediatra Marino Andolina, possano varcare la soglia degli Spedali Civili di Brescia gia' venerdì 24.

La famiglia Tessera attende la chiamata dei Civili di Brescia. "Ho programmato di andare a trovare la piccola a casa sabato prossimo - conferma Marino Andolina, il pediatra in pensione che ha seguito il caso di Maria Celeste prima a Trieste e poi a Brescia - ma non e' detto che non la possa vedere prima, se verra' chiamata dai sanitari bresciani''. La decisione provvisoria del Tribunale del lavoro di Venezia, in attesa della nuova udienza del 28 agosto, ha rimesso in moto l'intera macchina sanitaria approntata per la bimba. ''Il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia Cornelio Coppini - sottolinea Andolina - ha ricevuto ieri a pranzo la sentenza del giudice e ha dato ordine di richiamare tutti dalle ferie e di eseguire la terapia immediatamente''.

C'e' comunque un'incognita dietro l'angolo della speranza. ''Abbiamo notizia da ispettori dell'Aifa che le cellule sono state tolte piu' volte dall'azoto liquido - denuncia il pediatra - e questo, se non e' stato fatto con le dovute precauzioni, molto rapidamente, potrebbe averle danneggiate. Se fosse accaduto - continua - sarebbe una tragedia: il rischio e' modestissimo, ma noi vogliamo avere la certezza di iniettare cellule vitali e con garanzia di sterilita' alla bambina''. Secca la replica, a stretto giro di posta, del Ministero della salute. La visione dei campioni, si precisa, durante l'ispezione ''e' stata effettuata con le dovute precauzioni e in conformita' alla buona pratica di laboratorio e alle norme tecniche in ambito criobiologico, al fine di garantire il mantenimento delle caratteristiche biologiche e funzionali delle cellule congelate''.

Andolina vuole pero' togliersi un altro sasso dalle scarpe. A non andargli giu' e' l'accusa che la struttura ospedaliera di Brescia non risponda pienamente ai requisiti di natura igienica imposti da questo tipo di terapie. ''E' uno degli ospedali piu' belli che abbia mai visto - contrattacca - .Chi ha detto che e' sporco non ha fatto una leggerezza ma ha compiuto un crimine''.