Milano, 18 luglio 2012 - La notizia del sequestro di Green Hill è stata il "buongiorno" dell'ex ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla: "Si tratta di una grande vittoria di tutta l'Italia che ama gli animali e vuole vedere rispettati i loro diritti. E' il segno che in questo Paese le cose stanno davvero cambiando". "Dopo la mia visita all'interno della struttura nell'ottobre scorso - continua l'ex ministro - avevo presentato alla Procura della Repubblica e ai Nas una dettagliata denuncia in merito alle condizioni in cui venivano tenuti i cani, chiedendo il sequestro dello stabilimento e l'affidamento in custodia degli animali. Ciò che ho visto nei capannoni di Green Hill era agghiacciante, per il complesso della situazione in cui versavano quelle povere creature, sottoposte a torture tanto fisiche quanto psicologiche".

Brambilla ha poi parlato di "una condanna morale per un'attività che rappresenta solo un grande business sulla sofferenza degli animali e offende il sentimento di amore e di rispetto nei loro confronti, proprio della stragrande maggioranza dei cittadini. Strutture del genere non possono più esistere nel nostro Paese. Perciò - conclude l'ex ministro - ho scritto la norma di legge che vieta su tutto il territorio nazionale l'allevamento di cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione in vivo, che è inserita nella legge comunitaria 2011. Un testo che è stato approvato a larghissima maggioranza dalla Camera e che, proprio in queste settimane, è all'esame del Senato. Confido che anche i colleghi senatori voteranno la mia norma, cosicché Green Hill chiuda davvero e per sempre".

GIAMMARCO (PDL): "ORA CHIUSURA DEFINITIVA" - Gabriella Giammarco, esponente del Pdl, dichiara: "Mi auguro che gli accertamenti disposti dalla Procura di Brescia provino ciò che denunciamo da mesi e cioè che quell'allevamento è un luogo di dolore, di sofferenza, di morte, dove i cani vengono detenuti in condizioni disumane". "Spero si possa arrivare presto alla chiusura definitiva di Green Hill e invito il Senato - ha sottolineato - a non rinviare ancora l'approvazione dell'articolo 14".