Brescia, 15 marzo 2012 - “Il giovane marocchino arrestato (Mohamed Jarmoune, accusato di voler compiere un attentato alla sinagoga di Milano ndr) a Brescia era poco conosciuto dalla nostra comunità perchè non era praticante, non andava mai in moschea e non aveva molti rapporti con altri suoi connazionali nella zona”.

E’ quanto ha affermato il presidente della Federazione regionale islamica della Lombardia ed esponente della comunità marocchina, Said Meghres all'agenzia di stampa Adkronos. “Da quello che sappiamo si tratta di un ragazzo che ha la sua famiglia in Marocco - ha spiegato - solitamente beve alcool e va in discoteca e non frequenta le moschee nè la comunità marocchina”.

Più che simpatizzante jihadista, secondo l’esponente marocchino “era un fervente anti-ebraico e simpatizzante del nazismo tanto che aveva con sè una svastica. Per questo cercava di preparare qualcosa da fare contro la Sinagoga di Milano”. Secondo l’esponente islamico, “questo episodio deve far riflettere sulla presenza in Italia di questo fenomeno, quello dei ragazzi figli di immigrati, cresciuti in Italia, vittime di certa propaganda via web che devono invece essere seguiti. Non bisogna lasciarli soli”.