Brescia, 26 febbraio 2012 - «Mercoledì in Regione si discuterà la proposta di legge sulla chiusura degli allevamenti per la vivisezione. Prevedo quindi che in tempi brevi Green Hill e lo stabilimento della Harlan cesseranno l’attività». A dichiararlo è l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, da sempre in prima linea nelle battaglie animaliste. Green Hill è l’azienda con sede a Montichiari che alleva cani beagle destinati anche alla vivisezione: da tempo al centro di una polemica nazionale con tanto di presìdi davanti ai cancelli e incursioni notturne sui tetti.

«Non possiamo accettare che migliaia di cani vengano cresciuti per finire la propria vita sui tavoli dei laboratori di mezza Europa», aveva detto Brambilla qualche mese fa in occasione di una delle sue numerose visite a Montichiari. Dopo anni di battaglia a suon di manifestazioni e fiaccolate, la questione è approdata prima in Parlamento, poi in Regione. A sollecitare un iter legislativo che disciplinasse e anche vietasse simili strutture in Italia, è stata proprio lei, l’onorevole Brambilla, ex ministro al Turismo con un amore spassionato per gli animali. Due i punti salienti delle normative: incentivare metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali, salvo casi rari dimostrati e certificati, e vietare allevamenti per la vivisezione. «Quelle fabbriche — dichiara — non sono in regola con le nostre coscienze. Green Hill contrasta con il progresso culturale, con i sentimenti di milioni di italiani che amano gli animali e vogliono vedere rispettati i loro diritti». E poi: «Queste multinazionali e le lobby che le tutelano — conclude — hanno finito di fare i loro comodi».
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