Desenzano, 10 febbraio 2012 - A Roma si taglia e sul Garda non si salpa più. A causa della riduzione dei trasferimenti statali sono state soppresse nell'orario invernale 4 corse giornaliere del traghetto Maderno (Brescia) - Torri (Verona), tratta che conta ogni anno 85 mila persone, e 8 della linea Desenzano (Brescia) - Peschiera (Verona) - Riva (Trento), ma ora sono a rischio anche le assunzioni stagionali.

La decisione è stata inevitabile per la direzione d'esercizio della Navilaghi (società che gestisce il trasporto pubblico sui laghi Garda, Maggiore e Como), che dovuto ridurre così le spese dopo la stagione di tagli dell'ultimo governo Berlusconi, che ha quasi dimezzato il budget rispetto ai 26 milioni di euro del 2008.

Sono tagli che pesano come un macigno su una nave di carta, perché i biglietti coprono solo il 40% dei costi e il fabbisogno in conto esercizio per il Garda è di circa 8 milioni di euro. L'utilità del servizio però non si discute: con una flotta di 22 tra motonavi, aliscafi e catamarani lo scorso anno sono stati trasportati 2,3 milioni di persone e 105mila autoveicoli.

Il 31 marzo le corse soppresse saranno riviste con l'inizio dell'orario estivo, ma si resterà nell'ordine del 30% di tagli. «È chiaro che in questa zona l'economia prevalente è quella turistica - ricorda l'ing. Marcello Coppola, direttore d'esercizio sul Garda - e in estate ci sono più gente e più corse e non è quindi nostro interesse togliere corse estive per non tagliere gli incassi, ma l'impatto sul territorio ci sarà comunque. Fino al 31 marzo - spiega - non abbiamo ripercussione occupazionale. Con aprile è probabile una riduzione degli stagionali».

Sul Garda si contano 150 dipendenti di ruolo più un'altra quanrantina tra primavera ed estate, ma ci sarà una sforbiciata. «Una cosa simile - ricorda Coppola - era già successa nel 2006 ma poi il nuovo governo si rese conto e sistemò la cosa con un programma triennale».