Brescia, 25 settembre 2011 - Multata di 160 euro perché sorpresa a passeggio con un cane colorato su zampe e coda. E’ la storia di Gloria Sosta, 42enne originaria di Gardone Valtrompia: un passato remoto da uomo (di cui non parla), un’operazione in Thailandia «nel marzo 2004», un matrimonio naufragato e un presente da donna delle pulizie presso il liceo Copernico a «600 euro al mese». Ma è anche la storia di Martina, piccolo meticcio di 4 anni.
«Mercoledì pomeriggio stiamo passeggiando qui sotto casa (una via del Carmine a due passi dalla cupola della Loggia, ndr) e vedo un vigile guardare con insistenza il cane. Dico: “è solo colorato, non è un marziano...”. La scintilla di un battibecco in crescendo di tono di voce: Gloria contro tre agenti, due donne e un uomo. Fino alla decisione di darle la multa per la violazione della lettera H comma 1 dell’articolo 59 del regolamento di polizia urbana: «Vietato colorare o vendere animali colorati artificialmente», recita la norma.

«Sono colori atossici
— dice stizzita Gloria — li avevo appena usati anche su di me. Mi ha dato molto fastidio il loro trattamento: “fatti tu la tinta e lascia stare il cane”, mi hanno detto». Poi l’imprecisione che ha fatto di questa multa una sceneggiata in piazza notata da moltissimi passanti: «Volevano scrivere “stava colorando il cane”, ho detto che stavano dichiarando il falso, che il cane era già colorato e solo parzialmente. Risposta della agente? “Scrivo quello che voglio”».
Così Gloria inizia a urlare la gente accorre a vedere: lì la conoscono tutti, riceve solidarietà, ma il verbale se lo deve mettere in tasca: «Per me sono tanti 160 euro, ma quello che mi brucia è che non possono comportarsi in questo modo. Io avrò anche urlato, ma non è una giustificazione».
 
Ora tutto è in mano all’avvocato Luca Nobili, un giovane legale che abita con la sua famiglia vicino casa di Gloria. «Faremo ricorso», annuncia. Infine l’amara chiusura: «Spero che tutto questo non sia per il mio essere. Lo spero proprio». Dà una carezza a Martina, ci accompagna alla porta. La salutiamo.