Brescia, 27 aprile 2011 - La Polizia locale di Brescia e il nucleo “incidenti” del comando di via Donegani stanno cercando di capire se un probabile guasto all’impianto semaforico installato di fronte all’attraversamento pedonale del cimitero Vantiniano in via Milano possa avere in qualche modo contribuito all’investimento di Felicia Rusu, una donna rumena di 34 anni che ora è ricoverata in condizioni molto gravi agli Spedali Civili cittadini. Ieri mattina la donna, che vive a Verolanuova, stava attraversando la strada quando un sulzanese che viaggiava sulla sua vettura l’ha investita. L’uomo ha raccontato di essersi trovato la Rusu davanti all’improvviso, senza vederla. Ha anche spiegato di non essere riuscito a frenare o a evitare la rumena, che quando è stata colpita è finita sul cruscotto della macchina e poi è rotolata a terra, sbattendo il capo violentemente.

Le condizioni di Felicia Rusu agli operatori del 118, giunti sul luogo dell’incidente in pochissimi minuti, sono apparse da subito molto gravi. Una volta arrivata al pronto soccorso i medici hanno deciso di ricoverare la ferita nel reparto di seconda rianimazione, dove ora sta lottando per sopravvivere. La sua prognosi è riservata e le condizioni definite "critiche". I rilievi sono stati affidati agli uomini della polizia locale, che si sono immediatamente resi conto del probabile malfunzionamento del semaforo. Ora sono in corso delle indagini che serviranno a stabilire come mai Felicia Rusu abbia attraversato proprio in quel momento. Le prove tecniche sull’impianto semaforico serviranno a stabilire se vi siano delle lampadine bruciate che abbiano impedito ai dischi rosso, giallo e verde di segnalare quando impegnare le strisce pedonali e quando non farlo.

Intanto, a Marone oggi sarà dato l’ultimo saluto a Massimo Cristini, il ragazzo morto dopo essere stato investito da una Fiat 600 mentre era sulla sua Vespa lungo la strada che conduce a Zone da Marone, all’altezza della frazione di Collepiano. Cristini, che ha avuto l’incidente con un suo caro amico e collega, è morto pochi minuti dopo lo scontro, che lo ha fatto finire a terra lungo un pendio particolarmente scosceso. Il suo corpo è stato composto all’obitorio di Marone. Il funerale si svolgerà alle 15 nella chiesa parrocchiale. Massimo Cristini ha lasciato il padre, la madre e una sorella. I carabinieri di Marone stanno indagando sulla esatta dinamica dei fatti per capire come mai la 600 e la Vespa di Cristini si siano scontrate frontalmente.