Castel Mella (BS), 21 aprile 2011 - Una tangente da 22mila euro: con l’accusa di corruzione sono finite in carcere quattro persone. Due sono politici in forza alla Lega Nord e immediatamente sospesi: Mauro Galeazzi, assessore all’Urbanistica, Commercio e Personale del Comune di Castel Mella, e Marco Rigosa, responsabile dell’Area urbanistica edilizia privata dell’Ufficio tecnico sempre del Comune di Castel Mella nonché assessore all’Urbanistica, edilizia e lavori pubblici del Comune di Rodengo Saiano (estraneo ai fatti). Gli altri due soggetti arrestati all’alba dai carabinieri di Brescia e condotti in carcere sono: Andrea Piva, geometra, e l’imprenditore Antonio Tassone. A dare la scintilla a questa storia di malcostume un incendio: lo scorso 25 gennaio fiamme dolose hanno distrutto il capannone a Lumezzane della “Tassone costruzioni Srl”. Per questo motivo i carabinieri, temendo azioni estorsive, hanno messo sotto controllo i telefoni del titolare Omar Tassone e dei suoi familiari, compreso il padre Antonio.

Ed è proprio ascoltando le conversazioni di quest’ultimo che è venuta fuori la storia della tangente. Tassone senior, impegnato nella realizzazione di un centro commerciale a Castel Mella che avrebbe ospitato la sede di un punto vendita Eurospin, tramite il geometra Andrea Piva, ha intrattenuto - questa la ricostruzione contenuta in 20 pagine di ordinanza del tribunale - illeciti rapporti con membri del Comune dell’hinterland di Brescia, in particolare con il tecnico Rigosa e con l’assessore Galeazzi.

Innumerevoli i contatti telefonici tra i quattro soggetti intercettati: in particolare Tassone si è messo alla caccia di un accordo per l’approvazione del suo progetto edilizio da realizzarsi su un terreno sottoposto a vincolo paesaggistico-ambientale. Per rendere più celere e sicuro sia l’iter di approvazione del piano urbanistico in seno al Consiglio - grazie all’ammorbidimento dei controlli e delle verifiche della commissione paesaggistica - sia affinché, non vi fossero intoppi per ottenere il necessario nulla osta paesaggistico della Soprintendenza ai beni ambientali di Brescia, Tassone ha palesemente pattuito al telefonino il versamento di 22mila euro: 12mila pagati a favore della società del geometra Piva e altri 10mila versati in contanti dallo stesso imprenditore sempre a Piva. Quest’ultimo ha poi fatto da tramite con Rigosa e Galeazzi che si sarebbero “smezzati” il bottino. La misura degli arresti in carcere è stata richiesta e ottenuta perché, oltre a sussistere gravi indizi di colpevolezza, per tutti gli indagati c’è il pericolo di reiterazione del reato.

Ma la posizione dell’assessore Galeazzi è gravata anche da un altro reato gravissimo: il peculato. Dipendente della Provincia di Brescia (è collaboratore di segreteria dell’assessore al Patrimonio, Giorgio Prandelli), è accusato di aver utilizzato per scopi personali un cellulare intestato all’Ente. In particolare vengono contestate quasi 400 telefonate tra il 14 marzo al 4 aprile. Sono state intercettate conversazioni con familiari, donne straniere e compagni di partito. In particolare, sono state trascritte telefonate sia per la prossima partecipazione alla Mille Miglia, sia, si sostiene nel provvedimento, per l’approvvigionamento di cocaina definita come “la bianca”.