Cologne (BS), 19 aprile 2011 - Dal 1962 la sua prima creazione ha consentito a tantissime bambine in tutto il mondo di giocare “a fare la Mamma” diventando un simbolo dell’Italian style visto che divenne uno dei prodotti offerti ai passeggeri che volavano sugli aerei dell’Alitalia.

Cicciobello è, nonostante gli anni, considerato il bambolotto per eccellenza. Domenica mattina se ne è andato il suo “papà”. È infatti morto a 88 anni agli Ospedali Riuniti di Bergamo, Gervasio Chiari, fondatore nel 1957 della Sebino Bambole. Alpino, reduce della battaglia di Nikolajewka (meritò anche una medaglia d’argento) nel Dopoguerra fondò a Pilzone d’Iseo la sua azienda che nel 1960 trasferì a Cologne il suo paese natale. Dallo stabilimento di via Antonelli nei primi anni ‘60 uscì il “Cicciobello”.

Il bambolotto piacque così tanto che negli anni successivi vennero realizzati anche i suoi fratelli: Cicciobello Angelo nero e Cicciobello Ciao-Fiù-Lin, un bambolotto con tratti somatici tipicamente orientali. Nel 1966 venne prodotta la prima bambola poliglotta, Michela, che grazie a dischi poteva parlare inglese, francese, spagnolo, tedesco e russo. Nel 1975 Gervasio Chiari, divenuto Grand’Ufficiale, fondò la Tecnogiocattoli Sebino SpA.

Il nuovo stabilimento dava lavoro a più di 500 operai non solo di Cologne arrivando a produrre circa mille bambole al giorno. Tra i suoi prodotti anche i pappagallo della celebre trasmissione Rai condotta da Enzo Tortora (che di quell’azienda fu anche testimonial). Oggi i funerali alle 10 in parrocchia a Cologne poi la tumulazione nella cappella di famiglia.