Brescia, 1 gennaio 2011 - Il latitante trapanese Salvatore Marino, 50 anni, condannato all’ergastolo per lo sterminio della famiglia Cottarelli a Brescia nel 2006, è stato arrestato a Tenerife, nelle Isole Canarie, dalla polizia in collaborazione con l’Interpol.

Marino, che è nipote del boss mafioso di Paceco (Trapani) Girolamo Marino detto «Mommo ‘u nanu», ed è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio dell’imprenditore Angelo Cottarelli, 57 anni, della moglie Marzenna Topar, 41 anni, polacca, e del loro figlio Luca, 17 anni, che vennero seviziati crudelmente e poi uccisi nella loro villa di Urago Mella, alla periferia di Brescia, il 28 agosto del 2006.

Salvatore Marino venne fermato due settimane dopo, il 15 settembre, assieme al cugino Vito Marino, figlio del capomafia «Mommo». I due sono stati condannati all’ergastolo per il massacro il 7 giugno dell’anno scorso dalla Corte di Appello di Brescia, e la Procura generale aveva emesso nei loro confronti un ordine di carcerazione. Il ricercato è stato individuato a Tenerife da un agente della polizia penitenziaria che si trovava lì in vacanza e che lo ha riconosciuto. Vito Marino è tuttora latitante. Il movente del triplice omicidio si legherebbe al denaro ottenuto con una frode ai danni della Regione Siciliana e dell’Unione Europea su contributi per il settore vitivinicolo. Cottarelli e i Marino sarebbero stati complici nella truffa.