Brescia, 3 novembre 2010 - Dopo la proposta avanzata ieri sera in prefettura da Padre Claudio Toffari (responsabile della Curia di Brescia per l'immigrazione) per spostare altrove il presidio di protesta dei migranti, arriva in no da parte dei diretti interessati. I sei stranieri che da cinque giorni si trovano in cima alla gru del cantiere di piazzale Cesare Battisti hanno ribadito la loro contrarietà alla proposta di ieri, emersa nel corso del lungo incontro interistituzioanle che si è tenuto a palazzo Broletto. Padre Toffari aveva inoltre promesso che i loro problemi sarebbero stati affrontati da un tavolo appositamente costituito in Prefettura. Oggi, un immigrato egiziano è salito fino in cima alla gru per spiegare la situazione ai sei "inquilini".

 

Ma una volta ridisceso ha spiegato che "Non scenderanno senza prima ottenere un permesso di soggiorno. Due di loro - ha continuato l'egiziano - hanno la febbre e altri due il mal di gola ma hanno detto che possono rimanere su anche un anno". In fondo a via San Faustino, a ridosso del cantiere del metrobus, si sono radunati intanto diversi immigrati in segno di solidarietà ai sei occupanti. Gli immigrati, ballano al ritmo di percussioni e musica africana. Uno degli occupanti della gru, in mattinata ha pregato in ginocchio  sul braccio della macchina. Sul luogo della protesta è attesa infine Laura Boldrini, portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.