Brescia, 1 novembre 2010 - Erano in nove, sono rimasti in cinque. Continua in piazzale Cesare Battisti la protesta degli immigrati sulla gru del cantiere per il metrobus. Uno di loro è sceso la scorsa notte, mentre altri tre nel pomeriggio di ieri sono tornati a terra. A poca distanza sono continuate nella giornata di ieri le dimostrazioni di solidarietà e vicinanza ai manifestanti da parte di altri migranti che chiedono a gran voce ''un permesso per tutti '' e ''una sanatoria''. Il fatto che quattro dei nove occupanti della gru siano scesi sarebbe stato dettato, oltre che da precarie condizioni di salute, anche dalla necessità di lasciare più spazio nella cabina riscaldata agli altri cinque manifestanti. 

 

Cibo e vestiario vengono intanto issati con una carrucola manovrata da un vigile del fuoco mentre il pranzo di oggi è preparato dalla moschea pachistana. Ieri sera è giunto sul posto anche l'assessore ai Servizi sociali del Comune di Brescia Giorgio Maione che pur non condividendo la protesta ha manifestato preoccupazione per le persone che tutt'ora occupano la gru in fondo a via S. Faustino. Raggiunto telefonicamente uno dei cinque occupanti, ha spiegato che sono tutti nelle condizioni di poter continuare la protesta. I cinque chiedono un incontro a Roma per regolare la questione "sanatoria" e un nuovo presidio che sostituisca quello che è stato smantellato in via Lupi di Toscana.

 

La questione dunque è tutt'altro che vicina ad una soluzione, anche perché per sabato prossimo è stata indetta una nuova manifestazione di protesta in città.  Questa mattina i 5 immigrati sono stati raggiunti da Maurizio Muro, dell'associazione 'diritti per tutti'. ''Li ho trovati - spiega - provati ma determinatissimi. Mi hanno detto 'non molleremo, rimarremo qui fino
alla fine'. Il fatto che siano cosi' determinati da' forza e impulso alla protesta. Nei pochi minuti in cui sono salito mi sono reso conto di quanto angusti siano gli spazi, con il vento di questa notte riposare
e' stato impossibile''.