Roncadelle, 10 agosto 2010 - Da ieri a Roncadelle è vietato morire. L’ordinanza firmata dal sindaco Michele Orlando è valida e per chi non la osserverà è prevista la notifica da parte dell’autorità giudiziaria per violazione dell’articolo 650 del Codice Penale. Le sanzioni? Arresto fino a tre mesi o ammenda fino a euro 206: un inferno verrebbe da dire. Per i giudici del Tar, che più di una volta negli ultimi mesi, si sono trovati tra le mani le ordinanze dei sindaci bresciani, ci sarà da lavorare.

 

Battute a parte, la provocatoria azione del primo cittadino di Roncadelle vuole sollevare il coperchio sulle contraddizioni del Patto di Stabilità. «Abbiamo in cassa circa 5 milioni di euro — ha spiegato Michele Orlando — ma poiché lo scorso anno non abbiamo rispettato il Patto di Stabilità, a causa di investimenti che non potevamo rinviare, siamo stati costretti a bloccare le assunzioni, non possiamo contrarre mutui e soprattutto non possiamo procedere con ulteriori investimenti tra cui il progetto di ampliamento a stralci del cimitero».
Con una media di circa 60 decessi all’anno il Comune di Roncadelle ha infatti capito che entro pochi mesi la capacità ricettiva del camposanto sarà pari a zero. «Poter intervenire sul cimitero ci consentirebbe di recuperare spazio per circa 180 loculi, ma abbiamo le mani legate quindi la decisione, sebbene ripeto sia una provocazione, vuole portare alla luce una situazione che nei primi mesi del 2011 potrebbe diventare realmente seria».


La soluzione potrebbe essere la concessione del camposanto a una ditta esterna. «In questo modo — spiega il sindaco — il gestore (che uscirà da una gara di appalto) grazie ai proventi degli oneri cimiteriali oltre a svolgere la manutenzione ordinaria può garantire anche quella straordinaria. Una volta che la ditta rientrerà delle spese sostenute, sarà nuovamente il Comune a prendere in carico il cimitero».
Nei mesi scorsi il sindaco Orlando ha scritto sia al presidente della Repubblica (che ha risposto tramite il proprio consigliere Salvatore Sechi di comprendere le difficoltà del Comune) e al ministro Giulio Tremonti (che invece non ha risposto alla missiva) e ora è passato ai fatti.

 

«Non voglio contestare il Patto di Stabilità nel merito — precisa il sindaco di Roncadelle — ma trovo assurde le modalità con le quali si è deciso di attuarle». Il saldo di riferimento per il Patto di Stabilità è quello del 2007, un anno in cui il Comune di Roncadelle ha avuto entrate straordinarie (circa 2,5 milioni di euro) e che difficilmente potrà essere ripetuto. «Il vero problema — prosegue il primo cittadino di Roncadelle — è che anche per il 2011 avremo il bilancio ingessato». La soluzione per Michele Orlando è dunque quella di «una maggiore equità nei sacrifici affinché tutto questo non si tramuti nel blocco delle attività di un Comune».