Brescia, 22 luglio 2010 - Usura, estorsione, corruzione all'utilizzo di marche da bollo false. Sono questi alcuni dei reati per cui 7 indagati sono stati posti agli arresti al termine di una lunga indagine iniziata della Guardia di finanza di Brescia con l'apporto dei Carabinieri. Una indagine che ha portato dunque a 7 ordinanze di custodia cautelare, di cui una riguardante un dipendente della Camera di Commercio, arrestato per corruzione, falso, accesso abusivo ad un sistema informatico e peculato. L'impiegato dell'ente, che lavorava al servizio protesti, avrebbe effettuato, su indicazione del gruppo criminale, 600 cancellazioni di protesti dall'apposito registro informatico. In tal modo, le vittime dello "strozzinaggio" potevano chiedere ancora prestiti alle banche e pagare gli interessi che andavano dal 290% al 2.900%.

 

Le persone arrestate sono tutte residenti in provincia di Brescia e numerosi sono i soggetti vittime dell'usura, tra cui 15 imprenditori. Interessate dall’operazione sono anche le province di Bergamo, Mantova, Reggio Emilia, Pordenone, Parma e La Spezia. Nell’abitazione di uno degli arrestati e’ stato inoltre sequestrato un cappio, che potrebbe essere stato utilizzato a scopo intimidatorio.