Brescia, 19 luglio 2010 - Le indagini della Squadra mobile di Latina e Napoli che hanno portato a 23 arresti nell'ambito di un'associazione a delinquere legata al clan dei Longobardi-Beneduce (a sua volta legato a quello calabrese dei Gallace) sono partite da alcuni elementi utili forniti dal titolare di una ditta di movimento terra in provincia di Brescia.

 

Un'azienda vittima di usure e vessazioni che avrebbero subito anche altre imprese, addentellate però ad un clan della malavita napoletana. Secondo gli atti dell'inchiesta il gruppo camorristico operativo nella zona di Pozzuoli, perseguiva una strategia di penetrazione nel sud pontino per l'ottenimento di affari, l’individuazione di imprenditori da vessare e l’acquisizione di appalti.

 

Per raggiungere tali obiettivi, l'organizzazione esercitava intimidazioni di ogni genere grazie al supporto di soggetti come Tommaso Barletta, 33 anni e Roberto Del Sole, 24, entrambi di Pozzuoli. Parallelamente alla indagine, partita dalle estorsioni, si è scoperto che gli arrestati erano soliti trasportare carichi di stupefacente a Nettuno e Latina, evidenziando legami con gli indagati di Nettuno vicini al clan dei Gallace. "Si dimostra ancora una volta - ha commentato il dirigente della squadra mobile di Latina, Cristiano Tatarelli - che nel traffico di droga le organizzazioni criminali campane e calabresi operano in stretto collegamento’’