Brescia, 5 luglio 2010 - Un guanto per fare pubblicità o per comunicare brevi informazioni. Sugli autobus di Brescia, nei prossimi giorni verrà distribuito un guanto in plastica che riporterà comunicazioni pubblcitarie o semplicemente informazioni, di natura privata o istituzionale. L’iniziativa è dell’Amministrazione comunale e di Brescia Trasporti ed è stata presentata come sperimentale. Un mese di prova, poi si vedrà se promuovere il viaggio sicuro, cioè con il guanto anche su linea diversa da quella attualmente individuata, la Badia-Rezzato. E se l’aspetto comunicativo può essere considerato come innovativo, senza alcuna implicazione, quello sanitario induce comunque a riflessioni sulle possibili ripercussioni. Nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale e di Brescia Trasporti è dichiarata la volontà di promuovere un maggior livello di igene sui mezzi pubblici.

 

La riflessione riguarda la reale necessità di promuovere tale profilassi. Il professor Giampietro Carosi, direttore della Clinica di Malattie Infettive e Tropicali dell’ Università degli Studi di Brescia, interpellato in merito, spiega che «Ogni iniziativa di profilassi dovrebbe essere ricondotta a un preciso rischio di contagio. Bisognerebbe quindi capire per quale precisa ragione si è deciso di adottare una simile iniziativa. Inoltre, se si tratta di una sperimentazione, sono poi necessari un dato di partenza e un dato finale per il confronto. Bisogna, in sostanza capire quali sono stati i vantaggi ottenuti dalla profilassi in questione».

 

Tutto ciò, tenendo presente che «effettivamente le mani sono un veicolo d’infezione e che il lavaggio delle mani è importantissimo. Non a caso viene caldeggiato negli ambienti sanitari, dove è importante che avvenga con frequenza. Ma si tratta di contesti in cui la presenza d’infezioni, stante le persone in cura, è un dato certo. E dove l’igiene deve eseere massima». Insomma, un’iniziativa scientificamente non da condannare, ma per gli elogi bisognerà attendere. È invece piuttosto pesante il giudizio dell’opposizione consiliare. «Francamente - commenta Fabio Capra, presidente della commissione bilancio ed esponente del Pd - non ne capisco il senso. È evidente che si tratta di una linea su cui viaggiano molti immigrati. Ma io non vedo quale sia il problema da questo punto di vista. Mi preoccupano molto più i numerosi italiani che vedo uscire dai bagni degli autogrill, in autostrada, senza lavarsi le mani». Capra, poi è perplesso su un aspetto pratico:«Come si possono leggere le comunicazioni riportate sul guanto mentre ci si sta tenendo saldi sull’autobus?».

 

E non manca una valutazione di natura commerciale: «Brescia è una città in cui l’utilizzo del mezzo pubblico va incentivato. In questo modo invece la gente è tentata di chiedersi:ma ci stanno nascondendo qualcosa? oppure semplicemente ritiene di non escludere che qualche patologia possa essere presente. È ovvio che a questo punto sarà ancora più dubbiosa quando dovrà scegliere come muoversi. In ogni caso io credo che i bresciani non sentano e non sentiranno il bisogno di questi guanti».