Roncadelle, coppia lesbica in tribunale. Simona: "Adotterò la figlia di Gloria"

Il tribunale per i minorenni di Roma ha consentito l’adozione del figlio di una coppia lesbica da parte del genitore non biologico di Federica Pacella

Coppia gay (foto Ap)

Coppia gay (foto Ap)

Roncadelle, 30 agosto 2014 - «Una sentenza storica». Anche se al telefono, la voce di Simona Murgia lascia trapelare una forte emozione. Ieri il tribunale per i minorenni di Roma ha infatti consentito l’adozione del figlio di una coppia lesbica da parte del genitore non biologico. «È chiaro, non è una legge, e tutto sta alla discrezionalità del giudice. Ma è un precedente importante, non si potrà non tenerne conto».

Dopo aver saputo della sentenza, infatti, Simona, 31 anni, e Gloria, 29 anni, sua moglie e mamma di sua figlia, la piccola Zoe, hanno contattato i loro legali per intraprendere lo stesso percorso legale, al tribunale di Brescia. La bambina è nata nove mesi fa, grazie alla procreazione assistita eterologa, a cui si è sottoposta Gloria a Copenaghen. Una decisione, quella di avere un figlio, arrivata dopo una convivenza di quasi nove anni. In vista dell’arrivo della piccola, Simona e Gloria si sono anche sposate, sempre in Danimarca, visto che in Italia non è consentito, il 19 agosto dello scorso anno. Una decisione motivata, oltre che dal sentimento, anche dalla necessità di dare una tutela ulteriore alla bambina.

Come suggerito, infatti, dai legali dell’associazione «Famiglie arcobaleno», di cui le due ragazze fanno parte, il certificato di matrimonio è utile per rivendicare la genitorialità in caso di problemi o di morte del genitore biologico. Ora, però, sarà forse possibile fare un passo in più e arrivare all’adozione da parte di Simona. Ad oggi, infatti, in Italia solo Gloria è riconosciuta come madre biologica di Zoe. «Ad esempio, se dovessi portare mia figlia in ospedale — spiega Simona — non potrei entrare, in quanto non riconosciuta come genitore, oppure dovrei mentire e dire che sono la mamma».

Con l'adozione cambierebbe tutto. Non la vita quotidiana, perché di difficoltà, a Roncadelle dove vivono, non ne hanno mai avute.. Dal vicinato alle scuole, dalle rispettive famiglie al Comune, non ci sono stati, fortunatamente, intoppi. Anche l’inserimento al nido della bimba è andato bene. «Questa sentenza ci fa sperare — sottolinea Simona — non so quanto tempo ci vorrà, per il nostro caso, ma andremo comunque avanti. Nel frattempo, speriamo che il legislatore, come ha promesso, si attivi e che a settembre arrivi la legge sulle unioni civili, come è stato annunciato dal presidente Matteo Renzi».