Castenedolo, trovata morta in casa. Anna ha provato a difendersi

Primi esiti dell’autopsia sul corpo: trovate lesioni alle mani. Il marito verso l'interrogatorio in carcere di Beatrice Raspa

 Il corpo di Anna Mura viene portato via  dalla casa di Castenedolo

Il corpo di Anna Mura viene portato via dalla casa di Castenedolo

Castenedolo, 20 marzo 2015 - Anna Mura potrebbe essersi difesa prima di morire. A dirlo sono i primi, parziali risultati dell’esame autoptico eseguito ieri. Il corpo della 54enne trovata morta lunedì nell’abitazione di Castenedolo dove la donna viveva con il marito e i due figli di 15 e 21 anni – il maggiore avuto da un’unione precedente – presentava segni sulle mani riconducibili a un possibile tentativo di opporsi all’aggressione.

La donna aveva il cranio fracassato e a ucciderla potrebbe essere stato un colpo – o forse più d’uno, dall’autopsia il dato non è emerso con chiarezza – inferto con un oggetto contundente. Per il pm Francesco Piantoni, i carabinieri del nucleo investigativo e del reparto operativo provinciali, l’assassino è il consorte, Alessandro Musini, 50 anni, in stato di fermo dalla notte tra martedì e mercoledì. L’uomo oggi sarà interrogato in carcere dal gip chiamato a pronunciarsi sulla convalida e, se vorrà, potrà rendere la propria ricostruzione dei fatti.

Nel corso delle cinque ore di interrogatorio al comando provinciale dell’Arma l’operaio (che a differenza da quanto emerso in un primo momento non sarebbe mai stato impiegato alla Fassa Bortolo di Montichiari, ndr) ha negato di essere il killerAffiancato dai suoi legali, Enio Buffoli e Andrea Pezzangora, ha raccontato di essere rientrato a casa, in via Matteotti, lunedì alle 11.30 e di avere trovato la moglie morta, ai piedi del letto. Una scena che lo avrebbe talmente spaventato da spingerlo a scappare.

A dare l’allarme alle 13 è stato il figlio quindicenne. Lui, Musini, è stato invece rintracciato martedì pomeriggio sulla sua Opel Astra grigia mentre sostava in stato confusionale nel quartiere Lamarmora in città. Un poliziotto della questura, su segnalazione di un vicino, lo ha riconosciuto e consegnato ai carabinieri. Inquirenti e investigatori, che attendono i riscontri degli approfondimenti sulla presunta arma, un bastone repertato in un campo a Castenedolo, e sull’auto di Musini, pensano a un omicidio esploso in un contesto di tensioni crescenti tra i coniugi per le difficoltà economiche. A fare da detonatore, la decisione della vittima di separarsi. Lunedì scorso infatti Anna Mura sembra avesse appuntamento da un avvocato.