Castenedolo, trovata morta in casa. Voleva divorziare, il marito è irreperibile: ricercato

Brescia, donna di 54 anni trovata nel sangue dal figlio adolescente. L'uomo non si è presentato nemmeno sul luogo di lavoro di Beatrice Raspa

Angela Mura, trovata morta nella sua casa a Castenedolo

Angela Mura, trovata morta nella sua casa a Castenedolo

Castenedolo, 17 marzo 2015 - La testa squarciata da un colpo secco, inferto da un oggetto pesante. Forse un martello. Lei a letto, morta. È La scena agghiacciante che ieri si è presentata davanti agli occhi di un ragazzino di quindici anni. È stato lui a scoprire la madre, Anna Mura, 54 anni, ammazzata. Lui che non era andato a scuola, dormiva nella stanza a fianco, non avrebbe sentito nulla - questo raccontano gli investigatori - e alle 13 ha scoperto l’orrore. E ora del delitto, dramma nel dramma, è sospettato il padre, Alessandro Musini, 50 anni, scomparso nel nulla con la sua vecchia Opel Astra grigia. È successo in un’abitazione a piano terra in una palazzina di via Matteotti a Castenedolo, primo hinterland bresciano, al civico 187.

Un omicidio che, se i riscontri troveranno conferma, appare maturato in un contesto di difficoltà economiche, sulle quali si potrebbe essere innestato un evento deflagrante: la decisione della vittima diIl corpo di Anna Mura viene portato via dalla casa di Castenedolo interrompere il matrimonio. Il quindicenne, che frequenta la seconda media in paese, aveva confidato ai compagni di essere in apprensione per le liti continue tra la madre e il padre. Liti anche violente, tanto che la donna aveva fissato un appuntamento da un avvocato proprio per ieri. Il giovanissimo è stato ascoltato a lungo in caserma, così come il fratello 21enne, nato da un precedente matrimonio della vittima che aveva perso il primo marito in un incidente stradale. Originaria di Cagliari - dove vive una terza figlia di Anna Mura - la famiglia alloggiava a Castenedolo da 7-8 anni e da tempo aveva guai finanziari. Dopo aver lavorato in una casa di riposo lei era disoccupata e cercava un impiego: «Veniva da me ogni mercoledì per chiedere aiuto» rivela il sindaco Gianbattista Groli. Lui, Musini, piccoli precedenti per reati predatori, definito dai vicini «una faccia scura e inquietante», viveva di contratti a termine in fabbrica e ieri non si è presentato a lavoro. La coppia era già stata sfrattata due anni fa per morosità. E anche ora pagava l’affitto a singhiozzo. Una situazione sulla quale l’uomo, secondo i carabinieri e il pm Francesco Piantoni, avrebbe molto da dire. Ma non si trova. Per rintracciarlo è stato utilizzato anche l’elicottero. Così come non si trova la presunta arma, forse un martello.